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Anche Pisanu va «oltre il Pdl»

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L'iniziativaha imbarazzato i vertici di via dell'Umiltà, anche perché ha trovato subito il consenso del leader di Fli Gianfranco Fini («Pisanu pone questioni reali con lucidità») e dello stesso Casini («utile contributo di riflessione»). Una grana in più per Angelino Alfano, costretto a fare «orecchie da mercante» per non alimentare polemiche ed evitare strappi. Il documento di Pisanu, infatti, propone di «partecipare, insieme ad altri e con pari dignità politica, ad un nuovo movimento liberaldemocratico, laico e cattolico». Proprio quello che vogliono in tanti nel Pdl, soprattutto i «delusi» ex FI, stanchi di un partito subalterno ai tecnici e troppo sbilanciato a favore della componente di An. Se Pisanu vuole contribuire alla costruzione della Casa dei moderati sotto le insegne del Ppe, da tempo auspicata prima da Berlusconi e poi da me, ben venga il suo contributo, avrebbe detto ai suoi Alfano, precisando che il Pdl non si tocca ed è il momento di parlare chiaro. Il segretario, insomma, tende la mano, sapendo benissimo che la situazione è delicata, perché una scissione interna potrebbe aprire il «vaso di Pandora» e danneggiare l'equilibrio già fragile di un partito ancora giovane, alla vigilia delle amministrative. È il momento dell'unità: chi ci sta, bene, chi è contrario alla nostra linea parli chiaro, sarebbe stato il ragionamento dell'ex ministro della Giustizia. E da Gianfranco Rotondi arriva un aiuto al segretario: «Il contributo della storia di Pisanu e Dini è sempre fondamentale, ma è ingiusto dire che il Pdl non va lontano, proprio quando stiamo investendo sul carisma di Alfano». E Osvaldo Napoli, berlusconiano doc, avverte: «Se Pisanu è convinto che il Pdl da solo non va da nessuna parte, osservo amichevolmente che in solitudine nessuno di noi va da nessuna parte: si tratti del Pdl o del Terzo Polo». Gaetano Quagliariello, vice capogruppo dei senatori Pdl interviene per sgombrare il campo dall'ipotesi di complotti: «Nessuno dei firmatari del documento Pisanu ha mai avuto in animo di organizzare una fronda. Su questo aspetto non temo smentite. E chiunque pensi di poter costruire l'unità dei moderati prescindendo dal Pdl e dalla sua centralità è destinato a coltivare l'illusione di un istante». Infine Guido Crosetto.

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