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Prodi torna e boccia Bersani sulla legge elettorale

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Lofa alla vigilia dell'anniversario del referendum che, nel 1993, aprì le porte del nostro sistema elettorale al maggioritario. Ovvio quindi che l'oggetto delle sue riflessioni sia proprio l'intesa di massima raggiunta da Angelino Alfano, Pier Luigi Bersani e Pier Ferdinando Casini per riformare il Porcellum. Un'intesa che, così come è stata presentata, segna un clamoroso ritorno verso il proporzionale. E per il Professore, che da sempre si batte per la difesa del bipolarismo questo è inaccettabile. Non solo ma il rischio, secondo lui, è quello di ritornare all'ingovernabilità della Prima Repubblica sottraendo ai cittadini la possibilità di scegliere le coalizioni di governo. «L'accordo tra i partiti - scrive l'ex premier - sulla bozza presentata era abbastanza prevedibile, perché in questo modo la loro forza viene protetta. Nell'esaminare queste proposte e nel leggere le mille sparse dichiarazioni della maggioranza degli esponenti politici, il vero nemico pare essere il bipolarismo, cioè proprio il metodo elettorale che meglio conferisce stabilità ai sistemi democratici. Come se i problemi recenti dell'Italia fossero dovuti al bipolarismo e non al mancato compimento del bipolarismo stesso. Proprio perché si voleva completare il bipolarismo la proposta referendaria era stata sostenuta da una volontà popolare imponente e spontanea. Di questo non sembra si voglia tener conto. In questo modo si finirà con il pagare un prezzo ancora più grande di quello che si è pagato in passato». La bocciatura di Prodi gela letteralmente i vertici del Pd che preferiscono evitare commenti ufficiali. Solo qualche voce sparsa. Commenti entusiasti, invece, da Sel e Idv. «Penso che Romano Prodi abbia pronunciato parole di grande saggezza», dice Nichi Vendola e per Antonio Di Pietro «ha ragione l'ex premier. L'accordicchio dell'ABC prevede sostanzialmente un ritorno al proporzionale, tradendo palesemente la volontà dell'elettorato e calpestando la rappresentanza democratica. Con quel testo si ritorna al caos della Prima Repubblica». E sull'argomento interviene anche il coordinatore del Pdl Sandro Bondi: «Chi come Prodi mostra di difendere l'attuale tipo di bipolarismo, in realtà è interessato a perseguire un'alleanza come quella dell'Ulivo che comprenda l'intero arco delle forze di sinistra, da Vendola a Di Pietro».

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