Il pareggio di bilancio è obbligatorio. Lo dice la Costituzione
Trai sì quello di Mario Monti che, in quanto senatore a vita, ha voluto solennizzare questo passaggio parlamentare. «È un voto importante - ha detto - Bisognava esserci e io c'ero». La riforma è quindi definitiva e mette l'Italia in condizione di «aver fatto i compiti» richiesti dall'Ue, pur tra i dubbi di una parte degli economisti di scuola keynesiana, compresi cinque premi Nobel, che contestano il rigorismo fiscale imposto dalla Germania. Il nuovo articolo 81 afferma che «lo Stato assicura l'equilibrio tra le entrate e le spese del proprio bilancio, tenendo conto delle fasi avverse e delle fasi favorevoli del ciclo economico». «Il ricorso all'indebitamento è consentito solo al fine di considerare gli effetti del ciclo economico e, previa autorizzazione delle Camere adottata a maggioranza assoluta, al verificarsi di eventi eccezionali». La riforma demanda poi a una legge ordinaria di attuazione il compito di definire quali sono gli «eventi eccezionali» che permettono lo sforamento di bilancio, tra cui sono annoverate «gravi recessioni economiche, crisi finanziarie, gravi calamità naturali». In caso di sforamento ci dovrà però essere anche un «piano di rientro». Insomma, se un anno finisce in deficit poi andrà recuperato e non finirà per accrescere il debito. E comunque la legge attuativa indicherà anche quale sarà il «limite massimo dello scostamento ciclico cumulato rispetto al Pil, al superamento del quale occorre intervenire con misure correttive». Il che significa che se il deficit supererà tale limite, sarà obbligatorio per il governo in carica fare una manovra, senza temporeggiare o demandare la grana a chi gli succede.