Bersani vuole «alleggerire»: facciamo la patrimoniale
Alfanodice che bisogna graduarla? Figuriamoci, avevamo proposto di alleggerire l'Imu e compensarla con una tassa sui grandi patrimoni immobiliari». Lo ha spiegato il segretario del Partito democratico, Pierluigi Bersani, ieri a Lucca per prendere parte a un'iniziativa elettorale del candidato sindaco del centrosinistra, Alessandro Tambellini. «Questa era la nostra proposta - ha detto Bersani riferendosi alla patrimoniale - vogliamo riprenderla in mano? Alfano ritiene che si possa riprendere in mano? Per noi va bene anche domattina. Da qualche parte i soldi devono venire». Inevitabili le polemiche. «Siamo all'impazzimento collettivo. Il segretario del Pd e il presidente del Consiglio danno letteralmente i numeri: il governo non sa dire con esattezza il numero degli esodati; il segretario del Pd lancia un'idea geniale per ridurre il peso dell'Imu: mettere una bella patrimoniale. Alleggerire una tassa mettendone un'altra, più pesante» attacca il vice presidente dei deputati del Pdl, Osvaldo Napoli. «E il debito pubblico - dice - da quando Monti è a Palazzo Chigi, è aumentato di circa 90 miliardi. La giornata però finisce in gloria: alle Regioni è stata data la facoltà di mettere un'accisa sulle benzina per finanziare la Protezione civile. Viene da dire: meno male che la giornata sta per finire. Almeno di notte si va a dormire e non si possono mettere tasse». Ma il premier non si ferma. Mettere a punto le ultime modifiche al ddl lavoro, provare a gettare le basi per qualche altra misura di rilancio della crescita. Con i segretari dei partiti che avanzano le loro proposte. Con queste premesse, Mario Monti ha convocato per martedì sera il vertice con ABC: a Palazzo Chigi i quattro si ritroveranno a cena, e il menu sarà appunto costituito da lavoro e crescita. Sul primo punto, la strada sembra tracciata: qualche modifica alla flessibilità in entrata, per venire incontro alle richieste delle imprese e del Pdl, senza stravolgere il senso del provvedimento che comunque ha come filosofia un costo lievemente maggiore per i contratti a tempo determinato. Sul secondo punto, invece, è ancora tutto in fieri. Perché nel governo non si trova traccia di nuove misure per stimolare la crescita, che peraltro «non si può certo fare per legge», osserva un membro dell'esecutivo. Qualche idea il premier proverà a metterla insieme in un prevertice con i ministri economici, che si dovrebbe tenere lunedì.