Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Tensioni con Passera, Monti vuole accelerare sulla crescita

default_image

  • a
  • a
  • a

EMario Monti inizia a dare qualche segno di insofferenza verso il suo ministro dello Sviluppo Corrado Passera. Con modi felpati, senza usare toni aspri o duri - come è nel suo stile, raccontano a palazzo Chigi – ma il tema che ora sta più a cuore al premier è quello di dare ai cittadini qualche provvedimento che incoraggi la ripresa. E questo perché il Professore è rimasto particolarmente colpito, in negativo, da una serie di «avvertimenti» che gli sono piovuti addosso in questa ultima settimana. Il primo, martedì, è arrivato proprio dal presidente della Repubblica che dal Quirinale, durante la presentazione del progetto «Gse, energie per il sociale» ha detto chiaramente che quello che «ci assilla è il rilancio della crescita produttiva e occupazionale. Ci sono dati allarmanti, inquietanti non solo in Italia ma anche in Europa. Ma è chiaro che non basta invocare la crescita». Un accento, un sopracciglio alzato, che Monti non si aspettava dal Colle e che lo ha messo in allarme. Poi c'è stato, giovedì, il pesante bollettino mensile della Banca Centrale Europea che annunciava una crisi dell'occupazione in tutta Europa più grave delle previsioni. Un secondo campanello per il Presidente del Consiglio, arrivato da un altro «alleato» come è considerato Mario Draghi. E a questo si aggiunge che Palazzo Chigi sa che le previsioni di crescita per l'anno prossimo, che usciranno a breve, sono state riviste al ribasso rispetto a quanto ipotizzato solo qualche mese fa. Ce ne è abbastanza per spingere Mario Monti a decidere di mettere al primo posto in agenda il capitolo crescita, quello sul quale fino a oggi il ministro Corrado Passera ha fatto poco o nulla. E il sentimento del premier è condiviso anche da buona parte della sua squadra. Per questo ieri, prima del Consiglio dei ministri, il Presidente avrebbe voluto riunirli tutti e discutere sui provvedimenti da mettere in campo per far ripartire l'economia. Un'operazione che in molti hanno visto come una sorta di commissariamento di Corrado Passera. L'occasione però ieri non c'è stata ma Monti ha spostato il vertice a lunedì prima del Cdm nel quale verrà approvato il decreto sulla delega fiscale. Potrà così presentarsi il giorno dopo al vertice con Alfano, Casini e Bersani con qualche provvedimento in mano.

Dai blog