Oggi Pasolini si iscriverebbe al Sinpa
Maquando ho un dubbio su un argomento di attualità mi chiedo sempre che cosa penserebbe Pasolini. Ebbene, Pasolini chiederebbe energicamente a Rosy Mauro di non dimettersi. Le direbbe: Rosy ribellati. Resisti. Lei già lo sta facendo. Brava. Lei non sa perché. Lei non lo ha capito fino in fondo o forse non lo sa spiegare. Ma Rosy Mauro sta facendo bene. Pasolini direbbe che lo scandalo è un Paese maschilista, razzista e conformista. Dove se sei un vicepresidente del Senato e hai per segretaria un'amante e le fai arrivare un po' di quattrini per comprarsi qualcosa, un po' di shopping all'italiana, magari una laurea, la patente, una macchina nuova fiammante, tutti fanno spallucce. Per Rosy Mauro non vale. Lei è donna, e ha per amante, e se amante non è diciamo amico, e se amico non è diciamo caposcorta, un uomo. E l'uomo in questione - supremo oltraggio - è più giovane, e lei è sostanzialmente una tardona con tratti somatici greco-calabresi, perfetti per la tragedia d'una leghista atroce e improponibile. Il tifo da stadio per le dimissioni aumenta, la canea urla. La preda è in difficoltà per il suo Moscagiuro Giuramosca. Si dimena. I politici le impongono; basta, dimettiti. E pazienza se diversi tra loro sono indagati o addirittura condannati per corruzione, tangenti, qualcuno è in odore di mafia e Rosy Mauro nemmeno è sotto inchiesta. Qui, e Pasolini lo ha capito benissimo, è in gioco l'orgoglio nazionale: bisogna punire la tardona che se la fa col caposcorta. E la canea in camicia verde urla, mostra le scope, le ramazze e qualche cappio per fare pulizia. La verità che nessuno vuole ascoltare è che Rosy Mauro è il capro espiatorio perfetto. È il lavacro di una classe politica incredibile nel senso di suggestiva, fantascientifica, che - fatte salve positive ma minoritarie componenti - ha bisogno, per sopravvivere, di sacrificare di tanto in tanto qualcuno. E si sacrificano i più impresentabili, non i più colpevoli. E lei non è giovane, non è bella, non è bionda, non è simpatica. Per questo va difesa. Va difesa ad oltranza. Che resti. Come un monito, istituzionale e vivente, per i suoi colleghi: badate che non siete migliori di me. Io dico che per solidarietà Pasolini oggi si iscriverebbe al Sinpa.