«Non cadiamo nel trappolone»
Bossi avverte i suoi: «I tempi della politica non decisi dai pm» Maroni incontra Bruti Liberati: «Pronti a essere parte civile»
L'altroieriè stato l'unico a parlare insieme al senatùr dal palco alla manifestazione di «orgoglio leghista» a Bergamo. Ieri l'ex ministro dell'Interno si è presentato in Procura a Milano per parlare con i pm che indagano sui fondi della Lega Nord e offrire collaborazione e la piena disponibilità di documenti. Aggiungendo che, se ci sarà un processo, il partito si costituirà parte civile. E Umberto lo sostiene: «Bene Maroni dai Pm ma i tempi della politica non possono essere decisi dai magistrati», afferma, avvertendo che «non bisogna cadere nel trappolone di chi soffia sulle divisioni». Maroni ha sorriso, quando gli hanno chiesto se andava dai giudici a nome dei triumviri. «Sono qui in rappresentanza della Lega con il nuovo amministratore Stefano Stefani» ha risposto, accompagnato anche dal sindaco di Varese Attilio Fontana, in qualità di avvocato. Con gli altri due reggenti però ieri mattina Maroni era nella sede della Lega di via Bellerio. Il lavoro da fare è tanto per andare a fondo con la pulizia che ha invocato ieri dal palco bergamasco e che la platea ha chiesto a gran voce. C'è da preparare il consiglio federale di oggi che deciderà l'espulsione dell'ex tesoriere Francesco Belsito e discuterà di Rosy Mauro; cambierà le date dei congressi nazionali (tutti anticipati al 2 e 3 giugno) e farà in modo che prevedano l'elezione dei delegati al Consiglio federale. Ma soprattutto verrà fissata la data precisa del congresso federale, anticipato a giugno. Significa che oggi si saprà quando verrà incoronato il nuovo segretario. Maroni sa di non mettere tutti d'accordo. E con i giornalisti ha difeso il «capo». La sensazione, ha ripetuto, «è che qualcuno abbia approfittato della buona fede di Umberto Bossi per favorire se stesso o altre persone». Fra i due i rapporti sono «ottimi» ha assicurato il presidente del Veneto Zaia. Mentre quello del Piemonte, Cota, avverte: «Il leader resta Umberto Bossi».