L'addio del «Trota» al Pirellone non ferma rabbia e sarcasmo
Etantomeno per fermare le battute sul rampollo del fondatore del Carroccio, che da giorni si susseguono su Twitter. La notizia campeggia sulla pagina «Vogliamo le dimissioni di Renzo Bossi dal consiglio regionale lombardo», arrivata a 1.980 adesioni. «Prima vittoria!!! Ora dopo le parole i fatti» perché «di manfrine non ne vogliamo», si legge nel post dei responsabili della pagina. E tra i lettori non c'è voglia di festeggiare, ma ancora tanta rabbia. «Obbligarlo a restituire tutti i soldi che ha preso. Senza sconti però», chiede Efrem. «Le dimissioni non mi bastano, deve andarsene in galera con suo padre e tutti gli altri», dice Mirko. Quanto al profilo di Bossi jr, è fermo al 5 aprile, quando il figlio del Senatur ricevette il Tapiro da Striscia la notizia. Di ieri a tarda sera, prima che Renzo Bossi comunicasse la sua decisione, l'ultimo appello alla «pulizia» di Bobo Maroni. «Sono triste per quello che ci sta succedendo, ma anche ottimista», ha scritto su Fb il neo-triumviro della Lega. «Il nostro destino è davanti a noi e dipende solo da noi, abbiamo la forza per reagire? Io sono sicuro di sì: facciamo pulizia, liberiamoci dalle scorie e rinnoviamo l'impegno sulle nostre storiche battaglie, il federalismo, la Padania, l'etica in politica e l'onestà nei comportamenti», ha chiesto. Maroni ha dunque invitato a guardare soprattutto al futuro. «Puntiamo sul rinnovamento interno, puntando sui tanti giovani e bravi amministratori che abbiamo in Padania. La Lega non è morta, la Lega si rialza e riprende a correre più forte di prima!!!», ha assicurato. Non sarà facile però per i militanti leghisti superare il terremoto di questi giorni. Complice forse l'obbligo di 140 caratteri, su Twitter è stata un'altra giornata di battute fulminanti con l'hastag «trota», dopo che sul socialnetwork da sabato girava un messaggio da «ri-twittare» in cui si chiedevano le dimissioni di Renzo Bossi. «Trota dichiara: sì mi dimetto, ormai ho finito di pagare la macchina», scrive Antonio. Scatto d'orgoglio di Renzo Bossi: meglio un giorno da leoni che cento da Trota, dice Serena. In tanti ironizzano sui diplomi di Bossi Jr. Come Gianni: «Renzo non puoi dimetterti adesso!!! Abbiamo investito 130mila euro per farti studiare». «Prima di esultare voglio vedere la X», spiega Umberto.