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Il Governo interverrà per rendere più trasparente il finanziamento ai partiti se il Parlamento glielo chiederà.

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Mamentre il Presidente del Consiglio resta cauto – «il governo riflette, prende le sue posizioni ma non le esprime, pur trattandosi di temi importanti, di fronte ai militari dell'Unifil che meritano più attenzione» – il Guardasigilli ha già alcune soluzioni in mente. «Intravedo due possibilità – commenta – inserire una norma nel ddl anticorruzione o predisporre un provvedimento ad hoc». Per quanto riguarda la prima ipotesi, si tratterebbe di «inserire nel ddl anticorruzione, ora all'esame delle commissioni congiunte Affari Costituzionali e Giustizia della Camera, una norma che affidi ad un soggetto pubblico o privato, dotato di massima autonomia ed indipendenza, il compito di rivedere e certificare i bilanci dei partiti». «Se invece – prosegue – si volesse intervenire in maniera più ampia e complessiva regolamentando il tema della trasparenza e verificando a monte che le spese dei partiti siano o meno inerenti agli scopi istituzionali degli stessi, allora si potrebbe predisporre un provvedimento "ad hoc" che, se ritenuto urgente, potrebbe anche assumere la forma del decreto legge. In questo caso occorrerebbe disciplinare il regime delle spese rendendolo trasparente e contemperandolo con le esigenze istituzionali dei partiti». Ma il modo con cui rendere più trasparente il finanziamento anima anche la discussione tra centrodestra e centrosinistra. Pier Ferdinando Casini vorrebbe un decreto legge mentre il Pdl, con Cicchitto, pur premendo per una legge «penetrante», è contrario a un provvedimento che, a termini di Costituzione, va emanato dall'Esecutivo per far fronte immediatamente a situazioni di eccezionalità ed urgenza. Anche se, sostiene il capogruppo al Senato Gaetano Quagliariello, «immediatamente dopo Pasqua, insieme alla riforma dello Stato e della legge elettorale, i partiti dovranno dimostrarsi in grado di riformare se stessi adeguando il proprio status giuridico alla importante funzione pubblica che ricoprono, con tutto ciò che ne consegue». Dal Pdl, poi, arriva la richiesta a puntare i riflettori non solo sul finanziamento dei partiti ma anche dei sindacati. E se bisogna far presto c'è chi, come Lauro del Pdl, vuole una commissione parlamentare di inchiesta sulle spese dei partiti. Da Fli Carmelo Briguglio lancia un guanto di sfida alle forze politiche: una legge-lampo di riforma dei partiti, incluso il finanziamento pubblico, da approvare solo in commissione in sede legislativa dando attuazione all'articolo 49 della Costituzione. Di Pietro insiste invece per il referendum che cancelli il finanziamento pubblico mentre il Pd reclama un cambio di passo. Bersani annuncia di aver chiesto ad Alfano e Casini di trovare il minimo comun denominatore tra le proposte. «Bisogna cominciare dalla certificazione dei bilanci – spiega – dalla loro pubblicazione su internet, dall'abbassamento a 5mila euro per le donazioni per cui non è necessaria una dichiarazione». Pa. Zap.

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