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ABC accelerano sulla riforma dei partiti

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Eforse anche gli estremi per un decreto. Perché il caso Lusi e il terremoto di via Bellerio mettono a nudo i vizi della gestione dei soldi da parte dei partiti della Seconda Repubblica. Ed è necessario agire, dare un segnale in fretta. È «improrogabile», scrive Pier Luigi Bersani in una lettera a Pier Ferdinando Casini e Angelino Alfano, agire su «trasparenza e controlli dei bilanci». «Passiamo dalle parole ai fatti», concorda il leader Udc. «Con me si sfonda una porta aperta», risponde il segretario del Pdl. Le proposte in Parlamento ci sono, ma sono ferme. Dopo il caso Lusi i leader politici avevano concordato sulla necessità di condurre in porto dopo più di 60 anni la legge sui partiti prevista dall'articolo 49 della Costituzione. Ma ancora niente. Fino ad ora, almeno. Perché lo tsunami leghista sembra indurre un'accelerazione decisiva, almeno sui bilanci. E già si notano alcuni punti di contatto tra gli interventi proposti da Bersani e quelli che si leggono nella proposta di legge firmata da Casini. Tra gli altri, il controllo della Corte dei conti sui bilanci e l'obbligo di rendere pubbliche le donazioni oltre 5 mila euro. E anche sanzioni più rigide, propone Bersani. Mentre Alfano annuncia: «mi farò carico di un testo», su cui lavora il Pdl, che prevede tra l'altro forme di finanziamento all'americana. Nel frattempo l'Idv ha presentato un referendum per abolire i rimborsi elettorali.

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