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Rinnovati gli organi Guzzetti resta presidente

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Nell'ambitodel rinnovato Comitato di Presidenza, il neoletto Consiglio dell'Associazione ha nominato, su designazione del Presidente, i tre Vicepresidenti in rappresentanza delle Fondazioni. Si tratta di: Gabriello Mancini (presidente della Fondazione Monte dei Paschi di Siena) espressione delle Fondazioni di origine istituzionale, Vincenzo Marini Marini (presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno) espressione delle Fondazioni di origine associativa, Antonio Miglio (presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Fossano) riconfermato coordinatore del Comitato Piccole e Medie Fondazioni, la cui compagine è stata rinnovata, così come quella del Comitato delle Società Bancarie e del Collegio dei Revisori dei Conti (in allegato la nuova composizione di tutti gli organi dell'Acri). L'Assemblea dell'Acri, ha anche approvato all'unanimità la Carta delle Fondazioni: una sorta di codice di riferimento volontario, ma vincolante, di cui le Fondazioni di origine bancaria hanno deciso di dotarsi per disporre di un documento guida che consenta loro di adottare scelte coerenti a valori condivisi nel campo della governance e accountability, dell'attività istituzionale, della gestione del patrimonio. A esso le Fondazioni potranno ispirarsi, nel rispetto della piena autonomia di ciascuna. «Il 4 maggio 2011 - ha detto Guzzetti - l'Assemblea dell'Acri aveva varato la scelta di definire linee guida per un orientamento comportamentale comune, capaci di dare sistematicità alle migliori pratiche già sperimentate e pienezza di attuazione allo spirito delle norme che regolano le Fondazioni. Ieri, dopo neanche dodici mesi, questo strumento ha preso corpo, a valle di un processo di elaborazione ispirato alla più ampia partecipazione». Le Fondazioni di origine bancaria sono soggetti non profit, privati e autonomi, dotati di patrimoni significativi dal cui investimento traggono le risorse necessarie a svolgere la propria attività istituzionale, che è quella di erogare risorse per lo sviluppo sociale, economico e culturale dei loro territori di riferimento e del Paese. La Carta ribadisce l'autonomia e la terzietà delle Fondazioni come centrale nello svolgimento di questo ruolo: non solo come principio fondante, ma come strumento e modalità attuativa.

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