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Accordi aziendali. Polillo: possono essere annullati

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Gianfranco Polillo, sottosegretario all'economia nel governo Monti e il premier

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Il governo apre uno spiraglio sugli esodati, quell'esercito, dal numero ancora incerto, di persone che non ha più un lavoro e non ha ancora la pensione in seguito all'aumento dell'età di ritiro deciso dalla riforma Fornero. A suggerire la possibile soluzione è il sottosegretario all'Economia, Gianfranco Polillo, nel corso della registrazione della trasmissione In Onda, anticipata da La7. «Gli esodati - osserva il sottosegretario - hanno firmato un accordo con le aziende; se cambiano le condizioni che hanno legittimato quell'accordo, secondo i principi generali dell'ordinamento giuridico, possono chiedere che quell'accordo sia nullo». Si profila insomma la possibilità, per decine di migliaia di persone, di ricorrere al giudice per riottenere il posto di lavoro. Polillo appare infatti convinto che questo sia possibile e assicura che «il ministro dell'Economia non si opporrà a una norma di questo genere (al ritorno al lavoro, ndr)», aggiungendo che «in Parlamento ci sono orecchie sensibilissime su questo». Insomma, come ha già sottolineato il ministro del Lavoro Elsa Fornero, che nei giorni scorsi ha promesso «una soluzione equa», il problema «non potrà essere ignorato», anche se, aggiunge Polillo, «l'erba voglio non cresce neanche nel giardino del re». In ogni caso, ricorda, «questo Governo ha fatto dell'equità uno dei cardini della sua azione politica e non lasceremo per strada delle persone che non hanno nessuna colpa rispetto agli accordi che hanno sottoscritto con le aziende. Questo Governo nè quelli futuri potranno ignorare la loro situazione». Il governo, insomma, conferma di avere ben presente il problema, mentre si attende ancora di sapere quante siano le persone coinvolte: l'Inps, incalzato dal segretario della Cgil Susanna Camusso, ha detto di non essere in grado di stabilire il numero. Ma martedì prossimo il presidente dell'Istituto, Antonio Mastrapasqua, sarà di nuovo ascoltato in audizione dalla Commissione Lavoro del Senato e lì l'argomento potrebbe essere di nuovo affrontato.  

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