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Rivoluzione in tv. Il Tg4 diventa "tecnico"

Il giornalista Emilio Fede

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Ha passato vent'anni nella trincea del Tg4 a combattere l'eventuale rivoluzione dei comunisti. Alla fine il direttore più longevo della tv si è dovuto arrendere al «fuoco amico». E come si addice a ogni storia al confine con il grottesco, ora Emilio Fede non può che guardare da lontano la rivoluzione - quella sì concreta - del suo successore, Giovanni Toti, che, nominato due giorni fa, non ha perso tempo. Ha cancellato le «meteorine», la rubrica di gossip «Sipario», curata dalla pupilla dell'ex direttore, Raffaella Zardo, ha messo mano alla conduzione. Si cambia. Al tempo dei professori al governo, forse arriverà un telegiornale «tecnico». Si vedrà. Di certo finiranno i commenti politicamente scorretti e le rivendicazioni di parte. Finiranno nel cestino le bandierine blu e rosse appuntate sull'Italia delle Amministrative. Finirà il one man show che Fede ha mandato avanti con instancabile entusiasmo. Ma il dado è tratto ed era nell'aria da tempo. Il Tg4 volta pagina. Il nuovo direttore non poteva non affrontare subito il nodo più spinoso, che coincide, «casualmente», con la parola «Berlusconi». «Non vedo perché dovrei rivolgermi al pubblico berlusconiano, se neanche più lo stesso Berlusconi pare rivolgersi al pubblico berlusconiano» ha spiegato Giovanni Toti, tagliando ogni legame con il «ventennio» di Fede. Troppa fretta? Può essere. Tanto che il comitato di redazione protesta: «Noi siamo pronti a qualsiasi cambiamento, ma gentilmente pretendiamo un piano editoriale», ha tuonato il sindacato interno, che parla di scelta che «mortifica le professionalità». Il direttore getta acqua sul fuoco, precisa che si tratta di «decisioni transitorie, in vista delle modifiche strutturali che arriveranno nei prossimi giorni». Perché le sorprese, ovviamente, non sono finite. Siamo soltanto all'antipasto. «È ovvio che tante cose cambieranno - spiega Toti - Quello di Fede era un one man show, ora dovremo trovare i conduttori e sceglieremo fuori e dentro la redazione». In pole position ci sarebbe Salvo Sottile. «Sarà un tg autorevole, attento ai grandi temi d'attualità. Io non sono come Mentana che non va a votare - continua Toti - Io voto, ho le mie idee e le esprimerò, ma voglio fare un tg completo e credibile». Nel frattempo Fede si concederà dieci giorni di vacanza. Uno dei suoi legali, Nadia Alecci, spiega che l'ex direttore si augura «che i rapporti con l'azienda possano ripristinarsi con serenità», dopo un licenziamento «un filino esagerato nei modi e nei sistemi». Lui non rinuncia alla stoccata: «Sulla Zardo e le meteorine mi rifiuto di credere che non le abbiano avvisate - dice Fede - In azienda qualcuno si sta comportando in modo, diciamo, distratto. Le ragazze stanno piangendo, hanno perso un posto di lavoro». Lui ne recupererà presto un altro: «Ho già tre offerte. Mi ha chiamato Antonio Preziosi, il direttore di Radio1 e del Gr1 per entrare nel suo staff. Un altro amico mi ha chiesto di fare un nuovo telegiornale e un terzo è un editore privato, di cui non posso rivelare il nome». Si ricomincia. L'era Fede non finirà tanto rapidamente.

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