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Sono i laziali i più tartassati dalle addizionali Irpef: tra imposte regionali e comunali pagano 580 euro, ben il 45% in più rispetto alla media nazionale e con un aumento del 16% annuo.

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Iltotale dei tributi locali pagato nel 2010 è stato pari a 11,6 miliardi, in aumento del 2,8% rispetto all'anno precedente. L'incremento più sostanzioso ha interessato le imposte regionali, che hanno registrato un +3,8%, mentre le imposte comunali sono cresciute dello 0,4%. A pesare sulle imposte pagate dai laziali è soprattutto il tributo regionale, che da solo vale 440 euro, da 360 euro dell'anno precedente (+22,2%), mentre l'obolo del comune è stato pari a 140 euro. Bisogna ricordare che il Lazio è una delle quattro regioni che ha potuto aumentare l'imposta, nonostante il blocco stabilito dallo Stato, a causa del deficit sanitario, insieme ad Abruzzo, Campania e Calabria. Alle imposte pagate lo scorso anno si deve aggiungere, inoltre, la stangata degli incrementi previsti dalla manovra di dicembre del governo Monti, che ha consentito di aumento dello 0,33% l'imposizione portando il tributo massimo dallo 0,9% all'1,23%. Al secondo posto, con ben 100 euro di differenza, c'è la Campania, altra regione che ha potuto sbloccare le addizionali regionali. Gli abitanti hanno dovuto versare un'imposta complessiva di 480 euro, il 20% in più rispetto alla media nazionale. L'anno precedente l'imposta pagata è stata pari a 400 euro, con un incremento del 20%. L'Irpef regionale è costata 360 euro, in aumento del 24,1% rispetto a quanto versato l'anno precedente (290 euro), mentre l'imposta comunale è stata pari a 120 euro. Dalle dichiarazioni dei redditi pubblicate emerge anche che per le cure mediche gli italiani spendono per sè e per i familiari a carico in media 910 euro, per interessi sui mutui sulla prima casa 1.570 euro, 1.850 euro per la badante. Il ministero dunque fa i conti sui tanti bonus che alleggeriscono il conto delle tasse: per le spese detraibili al 19% nel 2011 l'ammontare totale indicato dai contribuenti nelle dichiarazioni 730 e Unico è stato di 28 miliardi di euro. Quella delle detrazioni è un'impalcatura che potrebbe essere rivista a breve. Nella delega fiscale, che il consiglio dei ministri dovrebbe varare nei prossimi giorni, uno degli obiettivi è proprio la revisione delle cosiddette «tax expenditures». La spesa più pesante è quella per le cure sanitarie: sono presenti nelle dichiarazioni di oltre 15 milioni di contribuenti e l'ammontare complessivo è di 13,6 miliardi di euro. Poco meno della metà (6 miliardi di euro) è la spesa agevolata per i contribuenti che hanno un mutuo sulla casa di abitazione, che mediamente mettono in dichiarazione, per questa voce, 1.570 euro l'anno. Le assicurazioni sulla vita e contro gli infortuni sono indicate in 6,5 milioni di dichiarazioni e mediamente la spesa è cifrata in 610 euro.

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