Monti: l'Europa attende la riforma
"La formula di governo in Italia tornerà ''politica'', almeno quanto alla sua 'composizione''. Lo prevede Mario Monti che nel tratteggiare un bilancio del suo road show in Asia accenna anche al futuro della situazione politica nel nostro Paese, implicitamente alludendo alla ''parentesi tecnica'' attualmente in corso. MONTI IN CINA RICUCE CON I PARTITI "L'Europa attende la riforma" ''Per quanto riguarda l'Italia - dice infatti prima di partire da Tokyo per Pechino - è stato apprezzato il cambiamento politico in corso da qualche tempo''. Un dato che, sottolinea il Professore nelle considerazioni dei suoi interlocutori in Giappone, ''fa ben sperare per quando, presto, dopo le elezioni, torneranno governi a composizione politica". L'estero ci guarda, anche quanto alla conclusione della delicata partita in corso sulla riforma del mercato del lavoro. Mario Monti lascia cadere questa considerazione quando spiega che l'affidabilità del Paese e il suo appeal per i mercati dipende anche da come uscirà dal Parlamento questo povvedimento. ''All'estero, l'ho visto particolarmente in Giappone, si aspetta di vedere che esito avrà il quarto grande blocco di riforme. Dopo il consolidamento dei conti pubblici, la riforma delle pensioni, le liberalizzazioni - spiega il presidente del Consiglio parlando con i giornalisti prima di partire per Pechino - c'è molta attenzione sulla proposta fatta dal governo per la riforma del mercato del lavoro e - sottolinea - attesa su quello che accadra' in Parlamento''. "Pareggio senza nuova manovra" Quello del pareggio di bilancio nel 2013 ''resta l'obiettivo che sarà perseguito e che non richiedera' nuove manovre''. Mario Monti lo assicura spiegando che ''come sapete, abbiamo introdotto nelle misure di dicembre molti margini cautelativi, come il non aver contato i benefici attesi dalla lotta all'evasione e l'aver stimato i tassi di interesse al livello che c'era ancora a fine novembre e, quindi, piu' alto di quello di oggi''. "Sinergia tra governo, partiti e cittadini" E' contemporaneamente una constatazione di fatto e un'indicazione di marcia sulla quale procedere che arriva da Mario Monti, dopo le polemiche dei giorni scorsi sul grado di presa di almeno due dei termini dell'equazione per il rilancio del Paese, cioè governo e partiti. Il presidente del Consiglio spiega infatti di aver constato come, anche in Giappone, il nostro Paese sia ''percepito come un'Italia che si sta rapidamente rinnovando, e io mi sono sforzato di sottolinearlo, e si sta rinnovando non sotto l'azione di un fattore, il governo, ma di tre fattori che - rileva - operano sinergicamente: il governo, le forze politiche che lo sostengono e che intanto stanno cercando un rinnovamento al loro interno, e, terzo e più importante di tutto, i cittadini italiani''. Ed è a loro che Monti torna a riconoscere che ''stanno dando una grande prova di maturita'''. FORNERO: NON VOGLIAMO SPACCARE CON IL PAESE "Governo angosciato per la crisi" Il governo è "sensibile" e angosciato per le difficoltà dei lavoratori nella crisi economica e non vuole spaccare il Paese con le riforme. Lo ha detto il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, secondo cui "la preoccupazione di spaccare il Paese è del governo e del ministro del Lavoro in particolare. Mi stupisco abbastanza quando mi vedo descritta come una persona senza cuore, perchè posso assicurare che non lo sono. L'idea - ha sottolineato - che ci sia così tensione sociale, così disperazione fino ad arrivare in certi casi a gesti estremi, è una cosa che veramente mi crea angoscia". "Il governo e il ministro - ha aggiunto la Fornero intervenendo su Radio1 - non sono insensibili. Noi ci mettiamo tutta l'energia e tutta la sensibilità, anche se appariamo freddi, tecnici. Non riusciamo a fare tutto ma spaccare il paese è l'ultima cosa che vogliamo fare". "La riforma per aiutare i giovani" "Dobbiamo valorizzare la parte positiva che nella riforma è la parte centrale, ed è il contrasto alla precarietà. La riforma si propone di ridurla e contrastarla, quindi aiuta i giovani. É evidente che ci potrebbe essere anche un risvolto negativo, qualche impresa potrà trovare che i contratti flessibili costeranno un pò di più, ma noi chiediamo alle imprese di valorizzare i lavoratori". Lo ha detto il ministro del Welfare, Elsa Fornero, ospite di «Radio Anch'io», rispondendo a una domanda del direttore di Radio1 Antonio Preziosi sulla riforma del mercato del lavoro. "No licenziamenti facili" "Nessuno vuole dare licenza di licenziare" ha detto il ministro del Lavoro sottolineando che sul tema della flessibilità in uscita (art 18,ndr) "c'era l'accordo di tutti meno che la Cgil. "Si vuole dare - ha detto - la possibilità di aggiustamento di manodopera per numeri piccoli". "Abbiamo lavorato per tre mesi e abbiamo avuto tante ore per costruire la riforma - ha spiegato la Fornero - Siamo arrivati a fine percorso in cui c'erano tutte le parti meno una, la Cgil, d'accodo con quanto scritto nel documento, inclusa la parte sulla flessibilità in uscita.C'era l'accordo di tutti salvo che della Cgil. Se poi si è cambiato idea governo non poteva metterlo in conto. Cambiare idea è legittimo ma non abbiamo costruito una riforma contro, ma per il consenso". "Pensione, su esodati soluzione entro giugno" Quella delle pensioni è stata "una riforma importante" che ha determinato "l'allontanamento del rischio del crollo finanziario" ha detto il ministro del Lavoro. "Questa era la situazione a novembre". Parlando del problema degli esodati, Fornero ha assicurato: "Me ne faccio carico, non li ho dimenticati. Mi sono impegnata a trovare una soluzione entro il 30 giugno, spero di riuscirci prima, ma bisogna trovare le risorse per consentire al più ampio numero di queste persone di accedere alla pensione con le regole precedenti".