Il pasticcio dell'Imu I Caf scrivono a Monti soluzione entro Pasqua
Il18 giugno dovrebbe essere versato l'acconto mentre i Comuni avranno tempo fino al 30 settembre per definire le nuove aliquote Imu. Nel frattempo se il versamento dell'acconto risulta troppo basso il contribuente rischia la sanzione. Chi sta facendo il 730, vista la mancanza di indicazioni, non può mettere i dati esatti in dichiarazione che consentirebbero invece un conguaglio di imposta. Si procede quindi al buio in attesa di chiarimenti da parte del governo. L'allarme è stato lanciato dai Caf, i Centri di assistenza fiscale, in una lettera inviata al ministero dell'Economia. Gli intermediari si dicono fortemente allarmati e chiedono soluzioni «prima di Pasqua», altrimenti una proroga del pagamento della nuova imposta sugli immobili sarà praticamente inevitabile. Le tasse sulla casa preoccupano anche la Confedilizia. Il presidente Corrado Sforza Fogliani parla di «situazione drammatica» e di un disagio abitativo non gestibile se non verranno agevolate le case affittate a canone calmierato. Entrambe le questioni potrebbero essere affrontate già a partire da oggi nell'ambito del voto sul decreto fiscale, all'esame delle Commissioni Finanze e Bilancio del Senato. In una lettera inviata al ministero dell'Economia, la Consulta nazionale dei Caf parla di «crescente preoccupazione» e «grande disagio» per l'assenza di indicazioni. Gli operatori chiedono per l'acconto di applicare le aliquote di base o di prorogare il termine. Sono 17 milioni gli italiani che ogni anno si rivolgono ai Caf per fare il 730 e normalmente gli operatori «unitamente all'elaborazione della dichiarazione dei redditi, il modello di versamento dell'Ici; così evitando ai contribuenti - spiega la Consulta nella lettera inviata al sottosegretario all'Economia Vieri Ceriani - la necessità di doversi recare nuovamente presso le nostre sedi per il ritiro del modello nel periodo di massima attività lavorativa di tutti gli intermediari». Ora nella assenza di indicazioni non solo i contribuenti dovranno duplicare file e pratiche, una per il 730 e una per l'Imu, ma lo faranno nel picco di attività degli intermediari. Ad oggi già un milione di italiani avrebbe compilato il proprio 730 al Caf (l'80% dovrà tornare per l'Imu) mentre solo il 6% dei Comuni ha deliberato la nuova aliquota per l'Imu e avranno tempo fino al 30 settembre, se passerà l'emendamento presentato dai relatori al decreto legge fiscale in Senato che proroga questo termine dall'originario 30 giugno, «mentre il termine di pagamento della prima rata è fissato al 16 di giugno» (18 giugno giacchè il 16 è sabato), ricordano gli intermediari. «Auspichiamo una soluzione sull'Imu entro Pasqua altrimenti le difficoltà per contribuenti e operatori saranno veramente difficili da gestire», ha detto il presidente della Consulta nazionale dei Caf, Valeriano Canepari. Una soluzione, suggerisce, potrebbe essere trovata come emendamento al dl fiscale nel quale fissare il principio che l'acconto si paga con le aliquote di base (7,6 per mille e 3,8 per mille per la prima casa con 200 euro di detrazione). «Se poi entro la prossima settimana arrivasse anche il modello F24 per pagare saremmo in grado di dare la giusta assistenza ai contribuenti evitando situazioni di disagio», aggiunge ancora Canepari. Si sono mobilitate anche le associazioni dei proprietari di immobili. Sconti Irpef e imu, per i proprietari di case che affittano a canoni concordati. È la richiesta che fanno il Coordinamento unitario dei proprietari immobiliari (Federproprietà-Arpe, Confappi, Uppi) in accordo con le associazioni dell'inquilinato (Sicet, Sunia, Uniat, Assocasa-Ugl, Sai-Cisal, FederCasa e Unione inquilini). Le associazioni, si legge in una comunicato, hanno deciso di inviare una lettera al presidente del Consiglio, Mario Monti, ai presidenti delle Commissioni parlamentari competenti ed ai presidenti dei gruppi parlamentari della Camera e del Senato, in cui si evidenzia la necessità di «rivitalizzare il sistema del canale concordato». Nella lettera, si invitano il Governo ed il Parlamento ad elaborare, nel minor tempo possibile, «una serie di provvedimenti per far fronte all'irrisolto problema abitativo, in riferimento al gravissimo disagio sociale ancora presente in buona parte del territorio nazionale e finora non affrontato dal governo Monti». Tali richieste, si sottolinea, «provengono da tutti i proprietari e conduttori di case, da considerarsi un bene primario per milioni di cittadini pronti anche a ricorrere a manifestazioni di incisiva protesta». Oggi in Senato si riprenderà il voto sul decreto fiscale e il via libera dovrebbe arrivare prima di Pasqua. Sull'Imu però le soluzioni trovate affrontano solo alcuni problemi: l'agricoltura, le case popolari, gli immobili dei Comuni. Resta fuori tutto il resto, dalla definizione dei criteri di pagamento dell'acconto, alla questione delle case affittate a canone calmierato. L.D.P.