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Monti: meglio gli aumenti che finire come la Grecia

Mario Monti e Wen Jiabao

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"Credo che questa crisi sia quasi finita". Nella conferenza stampa di Pechino il presidente del Consiglio, Mario Monti, usa parole di ottimismo sulla situazione economico-finanziaria dell'Italia e dell'Europa. "Forse nelle mie stime relativamente positive c'è solo una piccola componente psicologica - continua il premier -  Quando sono arrivato, ero molto preoccupato che l'Italia potesse essere un nuovo focolaio della crisi, ma finora non è successo e credo che non succederà. Permettetemi di dire che siamo abbastanza sollevati".  "Nessuno può dire che la crisi nell'eurozona sia totalmente finita", chiarisce il premier, ma dall'inizio "sono stati fatti progressi enormi, ora c'è un'architettura più solida, ci sono mezzi e strumenti sufficienti" a fronteggiare più efficacemente un eventuale "contagio in Europa". LOTTA ALL'EVASIONE "Un investitore straniero non dovrebbe preoccuparsi se in un Paese c'è evasione, anzi quasi quasi.... - dice il premier dopo la pubblicazione dei dei dati sull'Irpef - Invece no, è stato citato come un fattore di preoccupazione forse perché alla lunga un Paese dove c'è evasione non può essere equilibrato e quelli che pagano danno segnali palesi di insofferenza". "C'è grande differenza - ha spiegato Monti - fra una riforma del mercato del lavoro, che può essere condivisa o meno ma intesa a dare maggiore modernità, e l'evasione che è un'illegalità. Quindi la riforma non è per migliorare ma per reprimire e benché meno con il consenso delle parti interessate che non ci sarà mai". Alla domanda se occorre fare qualcosa di più, il presidente del Consiglio dice: "Mi pare di capire che in passato non c'è mai stata una strumentazione così forte per la lotta all'evasione e non credo che serve fare di più. Mi aspetto buoni risultati finanziari da questa lotta come gettito aggiuntivo, ma è imprudente pensare ora alle destinazioni. Sono ben consapevole che stanno entrando in azione una serie di aumenti fiscali e tariffari, parte dei quali erano risultato differito di decisioni prese in passato, ma parte dei quali sono pronto ad assumermi le responsabilità sono state introdotte da questo governo ma sarebbe stato peggio finire come la Grecia. È meglio trovare altri interventi meno rozzi, ma è stato fatto uno sforzo di riequilibrio del carico fiscale contro l'evasione chiamando a contribuire chi aveva fatto meno in passato, aprendo anche gli scudi fiscali". AUMENTI DELLE TARIFFE Mario Monti non nasconde la consapevolezza dell'impatto sui conti delle famiglie italiane provocato da "aumenti fiscali e anche tariffari, su parte dei quali sono pronto ad assumere anche le mie responsabilità, sono stati decisi da questo governo" e spiega di "rendermi conto che questo sarà un periodo che porterà a vedere maggiormente questo inconveniente". Il presidente del Consiglio pero' ricorda anche che il contraltare di questo sacrificio sarebbe molto pià pesante: "devo ancora far presente agli italiani che sarebbe stato molto più grave per il destino delle loro famiglie finire come la Grecia".  

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