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Napolitano ai sindacati: "Basta giovani precari e sfruttati"

Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano

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Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha risposto al saluto ricevuto dal Segretario generale dell'UGL, Giovanni Centrella, in occasione del 3° Congresso confederale sul tema "Il Sindacato oltre la crisi". "Un futuro c'è augurando un proficuo svolgimento dei lavori congressuali, nella convinzione che la attiva partecipazione delle organizzazioni sindacali al dibattito pubblico e alla vita sociale rappresenti per il nostro paese, in un momento di crisi ma anche di grandi opportunità di riforme sociali, una preziosa risorsa per perseguire quella crescita equa e sostenibile di cui l'Italia ha urgente bisogno. Non vi è dubbio che nell'attuale fase economica l'impegno delle istituzioni e delle organizzazioni sindacali deve innanzitutto essere volto a contrastare la piaga della disoccupazione, che colpisce in primo luogo donne e giovani. In particolare le giovani generazioni - sulle quali grava già un debito pubblico che tende a diventare un fardello insopportabile - devono poter accedere al mercato del lavoro in modo che non siano penalizzate da ingiustificate precarietà o da forme inammissibili di sfruttamento. E' a tal fine indispensabile che le parti sociali contribuiscano a sviluppare un confronto aperto e costruttivo sulle soluzioni da perseguire, con forte spirito unitario". CGIL: NO ALLA CONTRORIFORMA Se l'Italia nel suo complesso capirà la riforma dell'articolo 18 proposto dal governo Monti questa non passerà. E per questa ragione è necessaria una campagna straordinaria di orientamenti, appelli; assemblee e raccolte di firme. Questa è la conclusione dell'intervento del segretario generale della Cgil, Susanna Camusso all'Attivo dei dirigenti e quadri della camera del lavoro di Milano. "Abbiamo una certezza, i lavoratori e le lavoratrici hanno ben capito di cosa stiamo parlando (in riferimento alla modifica dell'articolo 18, ndr) e se lo hanno ben capito sono in grado di dirlo a tutti gli altri e se anche questo paese lo dice siamo certi che non passerà la controriforma del mercato del lavoro", ha dichiarato la Camusso. A tal fine "ci vuole una straordinaria campagna di orientamento fatta di appelli, assemblee, raccolte di firme e anche di scioperi", ha aggiunto la Camusso sottolineando che "bisogna parlare anche con le altre organizzazioni sindacali per rafforzare un po' la loro certezza che questa battaglia può essere vinta". Secondo il leader della Cgil ad auspicare un ripensamento sulla riforma dell'articolo 18 "ci sono anche Confindustria e le altre associazioni". Quanto invece all'ipotesi di uno sciopero generale la Camusso ha dichiarato che "quando capiremo che il momento in cui bisogna dare la risposta e noi ci auguriamo il più unitaria possibile che raccolga anche tutti gli altri (sindacati, ndr) allora lo proclameremo". Fino a quel momento "continueremo a discutere quando il dibattito sarà in Parlamento, il prossimo 25 aprile e 1 maggio e in tutti gli appuntamenti che abbiamo davanti" ha concluso la Camusso.  

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