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SuperMario promosso: "È l'uomo giusto"

Il premier Mario Monti al suo arrivo in Corea del Sud

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Monti fa il pieno di consensi internazionali. Non solo la stampa internazionale gli dedica le copertine e ampi commenti di elogio dell'azione di risanamento svolta nell'arco di così poco tempo ma persino il presidente americano Obama si complimenta con lui per i risultati conseguiti. È il presidente americano ad avvicinarsi per stringergli calorosamente la mano durante la plenaria di Seul e ribadire l'apprezzamento per quanto fatto dal loro ultimo incontro a Washington. L'Italia ha avuto un ruolo importante anche nei progressi dell'Eurozona, dice il presidente Usa e nel suo intervento lo cita (unico tra i leader) riprendendo le sue parole sul valore dei «piccoli passi concreti per arrivare a traguardi importanti». A Seul Monti non incassa solo gli elogi. Dal cinese Hu Jintao che Mario Monti ottiene l'apertura di credito più interessante nella girandola di bilaterali avute a margine del summit di Seul. L'uomo forte di Pechino, infatti, promette di «incoraggiare» gli investimenti cinesi in Italia, sia istituzionali che privati. Una prospettiva non da poco visto che è statale uno dei più grandi fondi sovrani al mondo, il China Investment Corporation (Cic). Un colosso da 450-550 miliardi, come sanno bene gli Stati Uniti il cui debito è in gran parte custodito nei forzieri d'Oriente. La promessa di Hu, potenzialmente, potrebbe rappresentare una svolta per l'economia italiana, ma anche per l'andamento dello spread. Ed è un'ottima notizia alla vigilia della visita che, dopo il Giappone, Monti compirà in Cina. E proprio a Pechino, oltre ad incontrare premier e vicepremier, Monti riceverà la visita dei vertici del Cic, nella speranza che gli investitori di Pechino tornino ad acquistare debito italiano. Il premier afferma di aver colto grande attenzione da parte di tutti gli interlocutori a quanto sta avvenendo «in politica e in economia» e sottolinea di aver avuto «segni» di possibili maggiori investimenti. Anche se «queste sono azioni che richiedono tempo» e soprattutto «consolidamento». A Seul Monti ricuce con Mariano Rajoy chiudendo le polemiche nate da una sua frase, pronunciata a Cernobbio, sul rischio di contagio se Madrid non farà quello che deve sul fronte del rigore. Ho voluto «chiarire», ha detto il premier, che non c'era nessuna critica ma soltanto l'invito, rivolto ad una platea di imprenditori, a non abbassare la guardia sul consolidamento di bilancio, confermando «totale fiducia» nella capacità del governo spagnolo di rispettare gli impegni. Nelle bilaterali Monti ha incontrato il presidente coreano, il presidente della Commissione Ue Barroso e il russo Medvedev. Mentre è a Seul, Monti ottiene la promozione anche dall'Ocse che lo definisce «l'uomo giusto, al momento giusto, nel posto giusto» e dice che l'Italia «è un buon esempio per gli altri». La riforma del lavoro messa a punto dal Governo, afferma il segretario generale, Angel Gurria, «rappresenta un passo decisivo per affrontare i principali problemi del mercato» anche se il Paese deve tornare a una crescita «più forte e migliorare la competitività». Gurria sottolinea che la riforma «completerà quella sulle pensioni e le liberalizzazioni, e dovrebbe consentire all'Italia di accelerare la creazione di posti di lavoro, far scendere la disoccupazione e rafforzare la crescita». Nel suo rapporto sull'Europa l'Ocse avverte anche che c'è il rischio che la crisi del debito possa causare un contagio globale. Pertanto serve «un'azione decisiva per stabilizzare la vulnerabile Eurozona» fatta «sia di azioni di breve termine che di riforme nel lungo». Secondo Gurria infatti l'Europa «si sta impantanando» mentre dovrebbe «fare della crescita la sua priorità». L.D.P.

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