Lady Monti: "Mario non si candiderà"
«Nella sua vita mio marito non si è mai candidato a niente, neppure al Rotary». Ergo «sono sicura che nel 2013 non si candiderà». Il "marito" è ovviamente Mario Monti, raccontato, e in parte svelato, dalla moglie Elsa in una lunga intervista ad Alfonso Signorini anticipata in sintesi ieri e pubblicata sul numero di Chi oggi in edicola. «È sempre stato geloso della sua indipendenza intellettuale - spiega la "first lady" (anche se lei confessa di non sentirsi tale) -. E il fatto che sia "super partes" forse spiega il sostegno al governo da parte di schieramenti politici che pur si oppongono tra loro». Insomma, la signora Monti delude un po' le aspettative di quanti continuano a chiedere un bis del Professore a Palazzo Chigi. Anche perché, non fosse stato per Giorgio Napolitano, il presidente della Bocconi quella poltrona l'avrebbe addirittura rifiutata. «A differenza di quanto era avvenuto in tanti casi precedenti, in cui anch'io gli avevo consigliato di non accettare incarichi politici - racconta Elsa -, questa volta non si è neppure posto il problema. Non c'era alternativa. Era un compito che gli veniva affidato dal presidente Napolitano in una situazione difficile per l'Italia. Non si trattava di una scelta. In quel momento per lui era un dovere. Aveva scritto per tanti anni di problemi di economia. Che cosa avrebbe dovuto dire al capo dello Stato? "No grazie, non mi sento pronto?". Non ha fatto altro che mettere in pratica quello che aveva studiato per una vita intera. Più che una scelta, la sua è stata una sfida. "Hai scritto pagine e pagine su quello che andrebbe fatto in una situazione del genere? Bene, fallo". Quella era la sfida». Ma non è solo il Monti politico quello che emerge dall'intervista. La moglie del presidente del Consiglio, ad esempio, svela anche che è stata lei a chiedere a «Mario» di sposarla: «Quando, dopo la laurea, ha deciso di andare negli Stati Uniti a perfezionarsi all'Università di Yale, conoscendoci ormai da un po' di anni, ho pensato che non ero più disposta ad aspettare, per cui mi sono decisa a chiedergli di sposarci. Mi sono sposata molto giovane, a ventidue anni. Tra me e mio marito si è creata ben presto una suddivisione di ruoli molto marcata. La ribalta ce l'aveva lui, la retrovia spettava a me». L'ultimo aneddoto è una risposta a chi, soprattutto a sinistra, denuncia una «continuità» tra l'esecutivo dei tecnici e quello del "nemico" Silvio Berlusconi. «Per un'infinità di anni - dice lady Monti - le cravatte le sceglievo io, spesso in aeroporto. Adesso il presidente Berlusconi ha gentilmente fatto omaggio a mio marito di numerose cravatte di Marinella. Lo vede? Tra Berlusconi e Monti, almeno nelle cravatte, la continuità di governo c'è...». Poi un cenno alla «familiarità» fra il marito e la coppia Merkozy: «Pochi riflettono sul fatto che mio marito li conosce da vent'anni. Ha conosciuto perfino la precedente moglie di Sarkozy, Cecilia».