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Una donna al Colle. Al via il totocandidato

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Cheil suo successore sia una donna. Naturalmente a 13 mesi dalle prossime elezioni esercitarsi in pronostici su quale sarà il voto delle Camere ora è solo un gioco. Una sorta di passatempo che mette in «pole position» Emma Bonino, un nome che da sempre piace agli italiani nonostante la sua provenienza politica decisamente «radicale». Ma l'Emma nazionale, con il suo stile sobrio, la sua esperienza internazionale ed il suo pacato «understatement» continua a raccogliere ampi consensi nel Paese. Considerando che la Costituzione impedisce a chiunque non abbia compiuto i 50 anni la possibilità di salire sul Colle più alto, la scelta si riduce ancora. Poi, anche se nessuna norma lo vieti, non è consuetudine scegliere per un incarico così delicato una personalità del tutto estranea al mondo della politica. Quindi, proseguendo nel gioco, viene alla mente il nome della passionaria del Pd, quella Rosy Bindi maltrattata dall'ex premier Silvio Berlusconi ma che tanto piacerebbe ad una vastissima porzione del mondo cattolico. Sempre rimanendo nel centro-sinistra ne avrebbe titolo e merito anche l'attuale capogruppo dei senatori del Pd Anna Finocchiaro. Ma forse, dopo un presidente ex comunista come Giorgio Napolitano, la sua decisa collocazione politica potrebbe risultare un handicap. Fuori gioco soprattutto per motivi anagrafici anche l'ex partigiana Tina Anselmi, un monumento della politica italiana, più volte ministro in diversi esecutivi. Attingendo dal Governo Monti, in questi giorni sembra azzardato anche solo fare il nome dell'attuale ministro del Lavoro, Elsa Fornero, il simbolo di una riforma che sta spaccando l'Italia. Ma mancano 13 mesi allo sprint finale e il tempo potrebbe renderle giustizia. Sconosciuta ai più l'attuale ministro degli Interni Anna Maria Cancellieri potrebbe pagare proprio la scarsa notorietà. Ex prefetto, una vita passata per lo Stato, potrebbe essere un outsider interessante in caso di stallo politico.

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