Alfano gela il premier: «Il governo è più debole»
Tecnici,politici e leader sindacali sono a Cernobbio, in occasione del meeting organizzato da Confcommercio. Di nuovo tutti attorno a un tavolo. A pranzo. I sorrisi si sprecano. Durano poco, però. Gli interventi dei segretari di partito non risparmiano nulla a Monti e ai suoi ministri. Un po' a sorpresa, dopo giorni di beghe democratiche sull'artcolo 18, il più duro è quello di Angelino Alfano. «Oggi il governo è meno forte di ieri», sentenzia. A preoccupare il segretario del Pdl l'evoluzione della riforma del lavoro: non c'è un testo scritto, non ci sono tempi certi e la Cgil non ha revocato lo sciopero. Ecco perché, a suo dire, va «raggiunta un'intesa» politica. Angelino ha le idee chiare: «Prendiamo un impegno per chiudere i lavori entro un termine prefissato. Il presidente del Senato ha detto con saggezza entro l'estate, ovvero 4 mesi, e si chiude. Si prenda questo impegno per non dare impressione che su un capitolo fondamentale» si perde tempo. La scelta del disegno di legge non convince il Pdl. L'approvazione «salvo intese» del testo da parte del Consiglio dei ministri rischia di far slittare l'approvazione della riforma e sono in tanti, all'interno del partito, a credere che la coalizione che sostiene i tecnici, adesso, abbia qualche crepa in più. Perché, se si tratta di fare dei distinguo e di fermare la forza riformatrice di Monti per accontentare la Cgil o il Pd, anche Alfano ha qualche richiesta da fare. «O si accetta il punto di equilibrio che il governo ha individuato o se si comincia a lavorare su modifiche non si può immaginare che avvengano solo sull'articolo 18 e che siano modifiche di un solo colore», spiega. Il segretario Pdl ne approfitta allora per chiarire una volta per tutte da che parte sta. «Affermare che il licenziamento economico ha come criterio quello dell'indennizzo e che gli imprenditori lo utilizzerebbero in modo fraudolento - attacca - per noi è un pregiudizio discriminante nei confronti degli imprenditori». Come dire, la riforma va bene così com'è: se si inizia a cambiarla,da destra e da sinistra, il rischio è di smontarla e di renderla inefficace. Na. Pie.