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Liberalizzazioni: la fiducia passa alla Camera

Camera dei Deputati

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Sì alla fiducia sul decreto legge sulle liberalizzazioni da parte della Camera, con 449 voti favorevoli, 79 contrari e 29 astenuti. 557 i deputati presenti. Per il governo Monti si tratta della dodicesima fiducia, comprese quelle ottenute al momento dell'insediamento. I malumori del Pdl verso il governo Monti sono venuti fuori oggi in occasione del voto di fiducia. Tabulati alla mano, una vera e propria "fronda", formata da 6 contrari e 23 astenuti, ha voluto lanciare un messaggio preciso al 'Professore'. A guidare la rivolta il soliti Guido Crosetto e Antonio Martino, malpancisti della prima ora e particolarmente critici con l'esecutivo dei tecnici sui provvedimenti economici. Spiccano anche le assenze di Silvio Berlusconi e dell'ex ministro dell'Economia, Giulio Tremonti. Avverte l'ex sottosegretario alla Difesa: "Mi sono astenuto, perché questo provvedimento non ha copertura finanziaria. Ho deciso di non votare contro solo perché voglio bene e sono legato da una profonda amicizia al segretario Alfano...". Hanno votato no alla fiducia il vicepresidente dei deputati, berlusconiano doc, Maurizio Bianconi ("votare no è un dovere civico, queste sono false liberalizzazioni"); l'ex di An vicina a Ignazio La Russa, Viviana Beccalossi ("Ho detto no a questo decreto, perché è la dodicesima fiducia e il governo non ha alcun rispetto per la sovranità parlamentare"); Gianni Mancuso; Alessandra Mussolini; Carlo Nola e Mauro Pili. Tra gli astenuti (23 su 29 in tutto), spiccano gli "avvocati del partito" (da Maurizio Paniz a Francesco Sisto), critici nei confronti delle norme sull'ordinamento forense inserite nel decreto. "Mi sono astenuto dal voto di fiducia, perché non condivido questo decreto nel metodo e nel merito", si sfoga Roberto Cassinelli, deputato pidiellino, che guida la 'fronda' degli avvocati del partito. "Non è possibile che la Camera diventi l'uffico passacarte del Senato e viceversa... ci troviamo di fronte a false liberalizzazioni", insiste il parlamentare, avvocato civilista e scajoliano doc. Si sono astenuti oggi anche i tre deputati delle minoranze linguistiche ( Brugger, Zeller e Nicco) e gli ex finiani ora in Fare Italia, Scalia, Ronchi e Buonfiglio. Al Pdl va anche il record delle assenze: 27 deputati. Di questi, 5 in missione e 22 che non hanno partecipato al voto. Per quel che riguarda il Pd, sono solo dieci le assenze. In una lettera inviata questa mattina da Massimo Donadi, Antonio Borghesi e Fabio Evangelisti dell'Idv al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano si solleva il nodo della copertura al dl liberalizzazioni. Gli esponenti dipietristi fanno presente che la Ragioneria dello Stato ha rilevato l'assenza di copertura per 5 articoli del decreto, il voto di fiducia è quindi in violazione, si sostiene, di quanto dispone l'articolo 81 della Costituzione. Il Carroccio, da parte sua, ha chiesto un incontro al capo dello Stato per discutere proprio del nodo della copertura al dl liberalizzazioni: una delegazione della Lega sarà ricevuta da Napolitano il 29 marzo. I 449 sì ottenuti oggi dal governo rappresentano il secondo peggior risultato registrato nelle otto votazioni svoltesi a Montecitorio. Peggio andò solo il 9 febbraio di quest'anno, quando sul cosiddetto decreto legge 'svuotacarceri' i favorevoli furono 420. Il miglior risultato resta quello ottenuto al momento dell'insediamento, con 556 sì, il 18 novembre dello scorso anno. Ci sono poi stati i 495 voti favorevoli sulla manovra il 16 dicembre sempre del 2011; i 548 sul cosiddetto decreto 'Milleproroghe' il 26 gennaio scorso; i 477 sullo stesso provvedimento il 23 febbraio; i 479 sulle Semplificazioni l'8 marzo; i 458 sul decreto legge Ambiente il 14 marzo.

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