L'Imu si pagherà sui metri quadrati
Cambia il modo di valutare gli immobili nel nostro Paese. Con la elega fiscale che arriva al consiglio dei ministri venerdì si introduce una modifica che avrà non pochi effetti sulle tasse che gli italiani pagheranno sul loro mattone. Via i vani si passa al metro quadrato e a funzioni statistiche che tengono conto degli effettivi valori di mercato. Non si tratta di variazioni di poco conto. Soprattutto le case nei centri storici delle grandi città sono agganciate a parametri talmente obsoleti che spesso un attico nelle vicinanze di Piazza di Spagna a Roma tende ad avere un valore minore di un appartamento nuovo in periferia. Non sarà più così. La fotografia del valore patrimoniale sarà più aderente alla realtà e dunque più equa. Non sarà un processo immediata ma con molta probabilità cambierà anche il volto dei proprietari di intere zone della città. Chi oggi possiede più immobili nei quartieri centrali ha un trattamento in genere mite da parte del fisco. Non sarà più così visto gli elevati costi di gestione che possedere case comporterà. In fondo la «patrimonialina» tanto auspicata sarà una realtà. La casa resta comunque al centro dell'azione di governo. Ed è l'Imu il nodo principale del decreto fiscale all'esame del Senato. Nel dossier degli emendamenti presentati alle Commissioni Bilancio e Finanze ci sono decine di proposte di modifica per introdurre deroghe ed esenzioni. L'Imu che grava nel settore agricolo e in particolare sugli edifici rurali di montagna sarà al centro di un incontro oggi in Senato con il ministro Catania. Intanto arriva l'apertura del sottosegretario all'Economia Vieri Ceriani: «Dobbiamo esaminare gli emendamenti presentati e vedremo come intervenire», ha detto a margine dei lavori a Palazzo Madama aggiungendo che proprio l'Imu agricola «è uno dei temi all'attenzione». Ceriani ha anche incontrato le organizzazioni agricole che hanno espresso «fiducia» sulla possibilità di cambiamento. Ma nel dossier delle proposte di modifica al decreto fiscale figurano anche l'Imu agevolata per le case affittate a canone calmierato, l'esenzione dell'imposta per gli immobili di proprietà dei Comuni e per le case popolari. Il presidente della Commissione Bilancio del Senato Azzollini Pdl, conferma: «Il problema più grosso è l'Imu» ma per qualsiasi alleggerimento della nuova imposta sugli immobili «servono risorse».