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Palermo inguaia il Pd e c'è chi sogna di archiviare le primarie

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Èil tragicomico effetto della consultazione popolare di Palermo del centrosinistra, definita «mercato delle vacche» dalla sconfitta Rita Borsellino, candidata del segretario Pierluigi Bersani, e «soggetto per un buon film», dal senatore del Pd, Giuseppe Lumia. Sulle primarie dice la sua anche Anna Finocchiaro: «La mia opinione è che si potrebbe pensare ad un'altra candidatura». Tradotto dal politichese: accantoniamo il vincitore espressione dei gazebo, Fabrizio Ferrandelli, e tiriamo fuori dal cilindro un altro candidato a sindaco di Palermo per evitare che il Partito democratico continui a frantumarsi. Estrema sintesi: fallimento delle primarie. D'altronde, Ferrandelli, ha come principale sponsor l'area Cracolici-Lumia, filolombardiana e maggioritaria nel Pd siciliano a tal punto da aver fatto saltare la testa del segretario regionale, Giuseppe Lupo. Spietata avversaria di Ferrandelli, invece, è tutta la rimanente parte del centrosinistra palermitano già pronta a far scendere in campo un proprio candidato, non riconoscendo l'esito delle primarie perché «inquinate». Un vero e proprio assist per il centrodestra in vista delle amministrative del 6 maggio. Anche al senatore del Pd, Enzo Bianco, piace mandare alle ortiche le primarie: «È vero che Ferrandelli ha vinto le primarie, ma è altrettanto vero che la sua figura rappresenta parte minoritaria degli elettori del centrosinistra, quindi, occorre trovare il candidato che rappresenti tutte le componenti». Tutto nasce dal rocambolesco e contestato voto dello scorso 4 marzo che ieri ha prodotto, sul fronte giudiziario, due visite dei carabinieri nella sede palermitana del Pd con sequestri di documentazione relativa ai seggi e l'apertura di un'inchiesta della procura per denunce per brogli. Nonostante tutto, però, l'organismo dei "garanti" delle primarie ha proclamato Ferrandelli candidato a sindaco di Palermo di tutto il centrosinistra, pur ammettendo «irregolarità» in alcuni seggi. Questo il ragionamento dei "saggi": le schede "irregolari" le cestiniamo e facciamo fede a quelle dei seggi non contestati. Una catastrofe. Sul fronte politico, come detto, dai gazebo, invece, esce un vincitore, Ferrandelli ex Idv, candidatura che definitivamente ha bruciato la popolare foto di Vasto, essendo appoggiato da un Pd a pezzi legati tra essi dal non disonorare le primarie, ma bocciato senza appello da tutto il restante centrosinistra (Idv, Sel, Verdi, Prc). Dice Enzo Di Girolamo, dirigente regionale dei Democratici: «Non possiamo tradire i 30mila palermitani che hanno partecipato alle primarie, pertanto il Partito democratico sosterrà Fabrizio Ferrandelli». «La decisione del Pd decreta la spaccatura del centrosinistra - tuona Pippo Russo, dirigente regionale dell'Idv -. A questo punto ci riuniremo per indicare una candidatura alternativa a Ferrandelli». Sono già a lavoro Idv, Sel, Verdi e Federazione della Sinistra-Prc, per partorire un proprio candidato per la corsa a sindaco del capoluogo siciliano. Intanto, per arginare la valanga, stanno per approdare a Palermo Massimo D'Alema, Giuseppe Fioroni e Enrico Letta, con l'ardua impresa di far convergere tutto il centrosinistra sulla candidatura di Ferrandelli. Anche i tre pezzi da novanta rischiano di ritornare sconfitti a Roma. D'altra parte, almeno loro, non possono rinnegare il responso delle primarie.

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