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Testa a testa Bombassei-Squinzi

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El'esito della trattativa sulla riforma del lavoro sarà l'eredità che lascia al suo successore. Giovedì prossimo la Giunta di viale dell'Astronomia designerà il nuovo presidente. Il passaggio del testimone avverrà a fine maggio, quando l'assemblea eleggerà il successore della Marcegaglia. Due gli imprenditori in corsa: Giorgio Squinzi, numero uno della Mapei, e Alberto Bombassei attuale vicepresidente e presidente della Brembo. La sfida della nuova presidenza sarà di confrontarsi con un mercato del lavoro e un sistema di relazioni industriali profondamente modificati dalla riforma targata Fornero. Non solo. Il nuovo presidente di Confindustria si dovrà far fronte alla richiesta della base imprenditoriale di una struttura più snella, meno costosa e meno contingua alla politica. In vantaggio sembra esserci Giorgio Squinzi che ha un programma nel segno della continuità con la Marcegaglia. Alberto Bombassei invece ha sottolineato che occorre «un profondo cambiamento» della struttura con meno burocrazia. Bombassei ha incassato il convinto appoggio dell'ad di Fiat Sergio Marchionne, oltre al placet di Luca Cordero di Montezemolo. Tuttavia, queste sponsorizzazioni, al momento, non sembrano avergli fatto recuperare il ritardo nei confronti di Squinzi. Anzi, hanno ancora di più caratterizzato la sua candidatura come espressione della grande industria in contrapposizione agli altri rappresentati da Squinzi.

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