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Monti: è il momento di realizzare la Tav

Il sindaco di Torino Piero Fassino e il presidente del Consiglio Mario Monti all'inaugurazione della mostra

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"È arrivato il momento di fare un passo in avanti e di eseguire quest'opera", la Tav. Il premier Mario Monti a margine della mostra "Fare gli italiani: 150 anni di storia nazionale" alle Officine Grandi Riparazioni di Torino, ribadisce la volontà del governo di proseguire con la realizzazione della Torino-Lione nonostante le  proteste contro l'opera.   NO AL DISTACCO DALL'EUROPA Se la linea ad Alta Velocità non sarà realizzata, ha proseguito Monti, bisognerà prendersi la responsabilità di lasciare lentamente la penisola italiana slittare in un tuffo nel Mediterraneo, in un distacco dall'Europa. Non credo che nessuno possa volere questo". Ed a chi gli domandava delle proteste contro l'opera, il presidente Monti ha risposto: "questo tende ad avvenire per ogni grande opera pubblica in molte parti d'Europa. Noi siamo convinti - ha detto ancora - che la Tav non è solo Torino-Lione ma fa parte di un grande corridoio transeuropeo di comunicazione. E' esattamente quello che spesso l'Italia ha chiesto all'Europa, di non essere solo moneta o disciplina di bilancio pubblico, ma investimenti in infrastrutture e fattore di sviluppo".  "Questa cosa - ha osservato - la Tav lo è. Naturalmente bisogna tenere conto delle preoccupazioni locali, cosa che è stata fatta nel corso di molti anni".   FERROVIE STRUMENTO DI LIBERTÀ "Cavour parlava delle ferrovie come di interconnessioni e strumento di libertà, e ancora oggi è così. Se non ci ancoriamo all'Europa, da Lisbona all'Est, rischiamo di essere tagliati fuori dall'economia dell'Europa. Ispiriamoci allora a Cavour: in questa regione dovrebbe essere più facile che altrove", ha detto poi Monti in un passaggio del suo discorso, dedicato alle ferrovie (e implicitamente alla questione Tav), in cui ha citato un discorso dello statista piemontese del marzo 1861. Le parole di Monti sono state accolte con un applauso dalla platea.  Monti inoltre ha  incontrato Mario Virano, commissario governativo per l'alta velocità Torino-Lione. "Dopo aver fatto il punto sulla situazione e sulle prospettive dell'opera in Val di Susa - si legge in una nota di Palazzo Chigi diffusa in serata - il premier ha telefonato al sindaco di Susa, Gemma Amprino e al sindaco di Chiomonte, Renzo Augusto Pinard, per esprimere loro il suo apprezzamento per l'impegno che manifestano a sostegno della Tav".   FARE GLI ITALIANI? MISSIONE COMPIUTA Parlando delle celebrazioni per il 150° dell'Unità d'Italia Monti ha ricordato che "Fare gli italiani", titolo della mostra che riprende le parole di Massimo D'Azeglio dopo l'unificazione del Paese,  "è una missione in gran parte compiuta". "E' una mostra che aiuta a capire, in modo veramente mirabile - ha commentato il premier - come si sono fatti gli italiani, partendo da zero per quel che riguarda il loro essere insieme. E ci aiuta anche a pensare a come proseguire da qui, a come rendere gli italiani più adatti a vivere in un mondo globale, con un processo simile a quello già compiuto in questi 150 anni. Aiuta a capire le diversità e a integrarsi - ha concluso Monti - ma a riconoscere continuamente se stessi".   LOTTA ALL'ILLEGALITÀ Durante l'intervenendo al Teatro Regio di Torino prima del concerto verdiano che chiude le celebrazioni di Italia 150, il presidente del Consiglio ha sottolineato il senso dell'azione del governo: "Ogni egoismo, ogni individualismo oggi appaiono limiti da superare: un diffuso senso civico appare una necessità per restituire ai giovani il senso di un futuro. Per questo questo governo si dedica con energia, qualche volta in modo brusco, alla lotta all'evasione, alla corruzione, alla criminalità, all'illegalità. C'è una domanda di serietà, di conoscenza, c'è una diffusa richiesta alle istituzioni di dedicarsi completamente al futuro dei nostri figli e nipoti", ha detto il premier. LA FIAT E L'ITALIA Parlando alla platea di Torino non è mancato un passaggio dedicato al Lingotto. "Fiat ha fatto grande questo Paese, cosi come il Paese l'ha fatta grande e sono sicuro che questo continuerà a essere il patrimonio per il futuro se il grande gruppo si ricorderà quanto impegno, talento e sudore degli italiani hanno contribuito a renderla grande". "E se gli italiani - ha aggiunto - pur fieri di guardare al loro passato, avranno presente che nel presente e men che meno nel futuro si può pensare di avere diritto al mantenimento di un'impresa, in un mondo che è aperto, competitivo, nel quale dobbiamo tutti renderci efficienti e attraenti, altrimenti non solo non manterremo ciò che sentiamo italiano ma non saremmo grandi proponenti della localizzazione delle imprese".  

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