"Ho sbagliato, ma non lascio"
Si è scusato, ha detto che non avrebbe dovuto accettare quella «valanga di pesce», ha dato ragione persino ai giornalisti che lo avevano criticato in passato per i rapporti troppo stretti con i Degennaro, ma ha respinto punto per punto le accuse di avere favorito l'impresa edile Dec finita al centro dell'inchiesta su alcune opere pubbliche realizzate negli ultimi anni a Bari. Il sindaco di Bari, Michele Emiliano, ammette di avere sbagliato perché non ha «tenuto distinta la politica dall'imprenditoria». Chiarisce subito, però, che «se qualcuno pensa di potermi mandare a casa solo per qualche chilo di pesce e cozze pelose, si sbaglia: rimarremo qui consapevoli degli errori commessi ma con la determinazione che solo le persone perbene riescono a mettere insieme». Emiliano convoca i giornalisti per parlare dell'inchiesta che il 13 marzo scorso ha portato ai domiciliari i fratelli Daniele e Gerardo Degennaro (quest'ultimo consigliere regionale del Pd), due professionisti e tre dirigenti comunali e regionali e dalla quale emergerebbe una notevole capacità di condizionamento della famiglia di imprenditori sull'amministrazione. «Bari non può essere rappresentata come la città di un sindaco che si fa comprare con qualche spigola e una bottiglia di champagne - spiega - Il livello politico dell'amministrazione non è toccato dall'indagine i capi di imputazione fanno riferimento al livello amministrativo del Comune e della Regione più altri soggetti», precisa però negando di avere mai chiesto posti di lavoro e di avere mai favorito la Dec.