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Fini vuole commissariare la Rai. Il Pdl insorge

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Dallaconvention Fli di Pietrasanta (Lucca), Fini dice senza mezzi termini: «Monti proceda con il commissariamento della Rai se lo ritiene necessario e metta i partiti di fronte alle loro responsabilità». Parole che provocano la dura reazione del Pdl. Il capogruppo alla Camera Fabrizio Cicchitto dice: «Siamo sorpresi che il presidente Fini inviti a ignorare una legge dello Stato che è tuttora in vigore e che non può essere certo cambiata solo attraverso qualche comizio». Toni ancora più forti usa il suo collega al Senato Maurizio Gasparri. «Chi presiede la Camera - dice - deve garantire l'applicazione delle leggi, non la loro violazione. E deve garantire le prerogative del Parlamento. Chiedere il commissariamento della Rai è una sciocchezza in contrasto con le sentenze della Corte Costituzionale per gli esponenti politici, ma diventa una condotta gravissima per il presidente della Camera». E aggiunge: «Le cariche istituzionali non sono strumento per auspicare violazioni a fini di lottizzazione». Sempre nel Pdl Francesco Casoli spiega che «è politicamente e istituzionalmente molto grave che il Presidente della Camera auspichi la violazione incostituzionale delle prerogative del Parlamento mediante un impossibile commissariamento della Rai da parte del governo». Contrario all'ipotesi del commissario anche il segretario Fnsi Franco Siddi: «Per la Rai - dice - non è l'ora di glaciali manager liquidatori ma di un vertice e di una direzione manageriale di eccellenza, di alta competenza in materia di industria editoriale e di sentita passione per il servizio pubblico inteso nel senso più nobile del termine». Un identikit più vicino a quello delle ipotesi di scegliere il nuovo direttore generale tra le professionalità interne a Viale Mazzini e di sicuro valore, come il vice direttore generale Giancarlo Leone o l'ex Dg Claudio Cappon, entrambi grandi conoscitori dell'azienda. Lontani forse però dal profilo del manager risanatore che potrebbe più probabilmente venire dall'esterno per assumere, appunto, il ruolo del commissario voluto da Monti, e che potrebbe avere le sembianze di Enrico Bondi o Rocco Sabelli.

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