Rutelli: "Noi vittime. Lusi è un cancro"

"Io sono una vittima, sono una persona perbene e ho dedicato la mia vita al servizio pubblico. Non posso essere messo in uno stato di intimidazione da un ladro, ma c'è di fatto una strategia di intimidazione". Lo ha ribadito il leader dell'Api, Francesco Rutelli, in una lunga conferenza stampa al Senato sugli sviluppi legati al caso Lusi, ex tesoriere della Margherita.   Rutelli, che si è detto "fortemente amareggiato", ha spiegato di essersi recato in Procura a Roma questa mattina per presentare un "esposto-denuncia per denunciare - ha ribadito - questo disegno criminale, un tentativo di intimidazione usando ad esempio il depistaggio. Ma i magistrati sanno che noi dobbiamo essere difesi perché siamo vittime". Rutelli ha insistito: "Lusi ha carpito la nostra fiducia in modo diabolico" e "la Margherita è stato un partito onorato composto da persone perbene che ha scoperto di avere un cancro". "Non è stato dato alcun centesimo dalla Margherita al Cfs (fondazione Centro Futuro Sostenibile, ndr) che sia andato all'Api", ha detto Francesco Rutelli. "In più anni - spiega - il Cfs ha avuto un milione e 126 mila euro dei 6 milioni complessivi dati a tutte le associazioni. I 284mila euro transitati dalla fondazione all'Api erano soldi del comitato dei miei sostenitori. Tutti i bonifici sono registrati e sono stati trasmessi alla Procura, tutto è tracciabile, non c'è nessuna anomalia". Rutelli ha precisato poi che "l'affitto della sede dell'Api lo paga l'Api". Quindi, ha annunciato di aver chiesto "ai membri del Cfs di sospendere ogni attività finche' non si sarà chiuso il caso Lusi". Una decisione presa "per tutelare un'iniziativa così nobile da chi la vuole sporcare".   Con l'esposto-denuncia in Procura il leader dell'Api ha voluto "dimostrare in modo articolato che l'attività criminale di Lusi sta continuando con tentativi di intimidazione e minacce che servono a completare la strategia criminale". A metà giugno dovrebbe tenersi l'Assemblea federale della Margherita, non a marzo perché "ora il bilancio è taroccato dal tesoriere ladro e non avendo ancora chiarezza del furto, non possiamo garantire trasparenza. Noi vorremmo che il bilancio 2012 - ha concluso - fosse il più rigoroso, il più trasparente".