Il premier pensa al «commissariamento»: più poteri al dg
Èl'ipotesi che, riferiscono fonti parlamentari e di governo, il premier Mario Monti ha posto sul tavolo del vertice dell'altroieri con la maggioranza. Nel giro di tavolo dedicato alla Rai, riferisce una fonte di governo bene informata su quanto avvenuto, sono state ventilate diverse ipotesi, compresa quella del «commissariamento». Ma non nel senso stretto del termine, visto che nel caso della Rai «non vi sarebbero i presupposti giuridici» per una simile fattiscpecie, come spiega un'altra fonte dell'Esecutivo. Inoltre, l'ipotesi di un «super-Dg» potrebbe essere decisa senza una riforma della governance, visto che - sempre secondo le stesse fonti - per modificare le deleghe del Dg non è necessario rivedere l'attuale legge Gasparri. Una soluzione di compromesso che potrebbe dare il tempo al governo di lavorare ad una vera riforma di Viale Mazzini. L'ipotesi ha trovato la prevedibile contrarietà di Angelino Alfano, determinato - come il resto del Pdl - a non toccare l'attuale assetto dell'azienda. Mentre Bersani avrebbe insistito sul fatto che con l'attuale governance anche nomine di persone di provata qualità e professionalità, come Claudio Cappon, avrebbero le «mani legate». Intanto, iniziano a circolare i nomi dei possibili candidati alla presidenza e arriva già il primo «no, grazie». Piero Angela, dato in pole quale successore di Paolo Garimberti si sfila: «Tutti mi stanno chiedendo se voglio fare il presidente della Rai. No, grazie. Penso che posso servire meglio la Rai continuando a fare il lavoro che faccio». Tra le personalità accreditate da fonti parlamentari, figurano anche i nomi di Rocco Sabelli e Francesco Caio per la carica di direttore generale, ma anche quello di Claudio Cappon e di Enrico Bondi. È delle ultime ore il nome dell'attuale direttore generale per la Valorizzazione del Patrimonio Culturale del Mibac, Mario Resca. Così come è circolato quello di Giulio Anselmi, sempre per la presidenza Rai. Ma Pierluigi Bersani insiste: serve la riforma della Gasparri, altrimenti qualunque «persona autorevole con quella governance è destinata a perdere autorevolezza». E poi torna ad attaccare: prima della riforma «si faccia un breve commissariamento, ma si cambi passo. Se non è così noi non partecipiamo».