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Stop della Camusso sull'articolo 18 Confindustria: accordo da rivedere

Susanna Camusso ed Emma Marcegaglia

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Le proposte "sentite fino ad ora sull'articolo 18 non ci convincono e non vanno bene", "credo che ci sia ancora della strada da fare" per arrivare all'accordo definitivo e "martedì dal governo ci aspettiamo delle risposte". Susanna Camusso "stoppa" così le speranze espresse ieri dal ministro Fornero su un'intesa a breve sulla riforma del mercato del lavoro. "Vedremo quali proposte saranno fatte", dice la leader della Cgil a Firenze, a quattro giorni dall'incontro di Palazzo Chigi tra governo e parti sociali. "Per noi - aggiunge - l'articolo 18 è una tutela generale. Ha una funzione di deterrenza rispetto all'arbitrio dei licenziamenti. La discussione deve partire dal salvaguardare questo principio. Gli accordi sono possibili quando c'è un merito che viene condiviso. Credo che ci sia ancora della strada da fare", sottolinea. Più ottimista il segretario del Partito Democratico, Pier Luigi Bersani, che ai microfoni di Sky fornisce qualche dettaglio sulla riunione di maggioranza di ieri sera con il premier Monti. "Credo che ci possa essere una soluzione che preservi i pilastri fondamentali di tutela dell'articolo 18 e li renda meglio applicabili", spiega. "Soddisfatto" per come stanno procedendo le cose si dice il segretario del Pdl, Angelino Alfano. "Sul mercato del lavoro si va avanti verso una riforma che introduce flessibilità. Dieci anni fa la stavamo facendo noi e sono state portate in piazza un milione di persone contro quella riforma. Abbiamo fato perdere dieci anni all'Italia", afferma. "Vediamo se questa rifoma vedrà la luce, noi pensiamo di sì - sostiene - Su una cosa siamo preoccupati: non possono essere le piccole e medie imprese a pagare il costo della riforma. Lo abbiamo detto al ministro Fornero che ci ha detto che incontrerà i rappresentanti di piccole e medie imprese". Il ministro dell'Interno, Annamaria Cancellieri, spera infine in "un'intesa bella e solida. Credo ci sia la volontà di trovare la quadratura del cerchio, per conciliare le varie esigenze", dice a Radio 24, sarebbe questo, conclude, il modo migliore "per ricordare Marco Biagi" ucciso dieci anni fa dalle Brigate Rosse. MARCEGAGLIA: RIVEDERE FLESSIBILITÀ IN ENTRATA Sul lavoro serve "una buona riforma", avverte Emma Marcegaglia. C'è "forte preoccupazione per il nuovo testo sulla flessibilità in entrata, con più costi, più burocrazia, rischio di ridurre l'occupazione invece di aumentarla". Se non cambia, dice, firmare un accordo "sarebbe di certo un problema". Di chiudere un accordo in tempi strettissimi "la possibilità c'è". Ma, avverte la presidente di Confindustria, "deve essere una buona riforma, e non una riforma che non raggiunge l'obiettivo di creare nuova occupazione. Prima trattiamo e cerchiamo di vedere se è possibile fare un buon accordo. Se dovessero prevalere i testi che abbiamo visto sarebbe certamente un problema", spiega, riferendosi al nodo della flessibilità in entrata su cui si è aperto un nuovo fronte con gli industriali, dopo le modifiche apportate al primo testo. "Deve essere chiaro a tutti, e credo che per il presidente Monti lo sia, che se ci dovessimo presentare ai mercati con una piccola riforma, soprattutto della flessibilità in uscita, la loro reazione sarebbe negativa", ha sottolineato la leader degli industriali. "Sull'articolo 18 conoscete la nostra posizione", ha ricordato Emma Marcegaglia: "La reintegra serve per i licenziamenti discriminatori, in tutti gli altri casi ci vuole un indennizzo. Si sta ragionando sui licenziamenti disciplinari, e noi pensiamo che in questo caso la regola deve essere l'indennizzo, mentre solo in casi del tutto eccezionali e di assoluta insussistenza ci può essere la reintegra. Adesso aspettiamo la proposta del ministro Fornero".   I LEADER DEI PARTITI A PALAZZO CHIGI Intesa su giustizia e lavoro. Il premier Mario Monti al vertice notturno di Palazzo Chigi con i leader di Pdl, Pd e Udc, incassa accordi cruciali su riforma del lavoro e art.18: il modello per la riforma dovrebbe essere quello tedesco, che dà al giudice il potere di decidere tra indennizzo e reintegro. In arrivo poi una stretta anti-corruzione e, sempre in tema di giustizia, si è convenuto di modificare le norme sulla responsabilità civile dei magistrati e sulle intercettazioni. Restano invece le distanze tra Pd e Pdl sulla Rai: questione per la quale servirà un nuovo incontro. Ancora stallo anche sui provvedimenti per la crescita. «Molto soddisfatto» si è detto il premier, che per martedì ha convocato le parti sociali sul lavoro. Il vertice notturno All'incontro di ieri sera, durato oltre cinque ore, hanno partecipato il premier con i ministri Corrado Passera ed Elsa Fornero e il vice ministro Vittorio Grilli. Alla riunione-fiume nella sede del governo con Angelino Alfano, Pier Luigi Bersani e Pier Ferdinando Casini, immortalato con una foto su Twitter postata dal leader Udc come auspicio per il futuro, Monti è riuscito a mettere da parte tensioni e schermaglie politiche degli ultimi giorni, a mediare tra i partiti della maggioranza e a portare a casa gli accordi cruciali sulla riforma del lavoro e art.18, sul ddl corruzione e sulla responsabilità civile dei magistrati, avviando l'istruttoria dei dossier "delicati" che saranno riaffrontati "in una prossima riunione". Stallo sulla Rai Il futuro di viale Mazzini vede infatti invariate le distanze tra Pdl e Pd che, secondo quanto si apprende da fonti parlamentari, hanno tenuto il punto con il Pdl che vuole procedere alle nomine in base alla legge Gasparri e il Pd che è contrario. Lo stop non raffredda però la soddisfazione di Monti che può considerare il vertice un ottimo passo avanti per il governo. Giustizia Sul fronte giustizia, sono stati sciolti tutti i nodi che bloccavano il governo e, venendo incontro alle richieste del Pdl, si è in più deciso di fare una nuova legge sulle intercettazioni. Il ddl anti-corruzione sarà ampliato, in particolare nelle norme relative alla corruzione tra privati e alla revisione della pena sulla corruzione. Il ministro Severino ha proposto di correggere con un emendamento il problema sulla responsabilità civile dei magistrati per arrivare ad " una soluzione più equilibrata" a maggior tutela dei magistrati. Ma il piatto forte della cena era, come richiesto da tutti, la riforma del mercato del lavoro, arrivata allo sprint finale con le parti sociali e che Monti vorrebbe chiudere nel vertice di martedì prossimo. Il premier ha sottolineato " la necessità di una riforma ad ampio raggio dei diversi aspetti del mercato del lavoro" per rendere più credibile l' impegno del governo per le riforme. Articolo 18 Sul nodo dell' art.18, il modello, che il governo propone alle parti sociali, si basa su quello tedesco con una revisione delle norme che regolano il licenziamento dei lavoratori, distinguendo tra il licenziamento per ragioni discriminatorie da quello per ragioni disciplinari e quello causato da ragioni esclusivamente economiche. L' impegno di Monti e del ministro Severino è di accelerare i tempi delle cause di lavoro. Orientamenti che sembrano aver convinto i leader politici che, fa sapere Palazzo Chigi in una nota, si augurano che si possa trovare " l' accordo delle parti sociali e ottenere un' approvazione tempestiva da parte del Parlamento".

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