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Arriva l'Imu e i sindaci si ribellano. Stangata sulla seconda casa

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Perbilanciare un primo gradino imposto dallo Stato, con un prelievo del 50% del gettito, gran parte dei primi cittadini ha fatto i conti e ha deciso in gran maggioranza un ritocco all'insù delle aliquote, salvando quando possibile l'abitazione principale. Rispetto alle aliquote base (0,4% per la prima casa e 0,76 per gli altri immobili), appare inevitabile da parte dei sindaci un aumento generalizzato, anche se le decisioni non sono definitive visto che è stato prorogato al 30 giugno il termine ultimo per fissare le aliquote di tributi e addizionali. Com'è intuibile appare tuttavia variegata la fotografia dello scenario delle città, a partire da quelle più grandi. A Roma, ad esempio, i cittadini si apprestano a pagare, secondo le stime, 1,5 miliardi di Imu. Il sindaco Alemanno ha già spiegato che «sulla seconda casa aumenterà dello 0,3% e sarà portata all' 1,06%, ovvero al massimo. Sulla prima casa stiamo facendo ogni sforzo per tenerla intorno allo 0,5%». Diversa la situazione a Milano, dove pare certo che l'aliquota sulla prima casa sarà la minima possibile, mentre si sta valutando di alzarla decisamente sulla seconda. A Firenze per la prima casa i cittadini pagheranno meno rispetto all'ultima Ici, che nel 2007 era allo 0,6%; per negozi e seconde e terze case affittate l'Imu sarà invece allo 0,99%, mentre per le seconde e terze case sfitte è al massimo, 1,06%. A Venezia per la prima casa l'amministrazione pare intenzionata a mantenere l'aliquota dello 0,4%; per la seconda, invece, l'ipotesi sarebbe quella di innalzare il prelievo dello 0,1-0,15%. A Bologna la prima casa sarà ferma all'aliquota base, la seconda sarà portata alla massima dell'1,06 con sconti per i canoni concordati. Amministratori cauti a Napoli, dove, spiega l'assessore alle risorse strategiche Riccardo Realfonzo, «si sta studiando la maniera per far pesare il meno possibile i tagli ai trasferimenti che subirà il Comune nel 2012 sulle tasche dei cittadini». A Palermo il commissario straordinario Luisa Latella ha proposto aliquote Imu allo 0,48% per le abitazioni principali, dello 0,98% per le seconde case, dello 0,76% per i terreni agricoli e dello 0,96% per le aree fabbricabili. Non appaiono diverse le prospettive nelle città più piccole. Il comune di Trieste introdurrà l'aliquota sulla prima casa allo 0,425% e quella sulla seconda allo 0,95%, ma con tre scalini; le seconde case locate a canone agevolato saranno invece tassate allo 0,6%. Il Comune di Bolzano è orientato a tenere l'aliquota «la più bassa possibile» Ad Aosta per la prima casa l'aliquota è dello 0,4% mentre sale allo 0,76% per le seconde case locate e allo 0,90 per gli immobili sfitti. Ancora nessuna decisione a Perugia, mentre il Comune di Ancona è orientato a lasciare invariata l'aliquota per la prima casa allo 0,4%; per gli altri immobili sta operando invece alcune simulazioni. A L'Aquila l'orientamento dell'amministrazione è di determinare le aliquote al minimo in considerazione delle gravi difficoltà che vivono cittadini e imprese a 3 anni dal terremoto.

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