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Il Pdl torna con il Terzo Polo per strappare Verona alla Lega

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Testad'ariete in riva all'Adige per strappare a maggio al Carroccio l'inossidabile feudo nelle mani di Flavio Tosi, in corsa per la rielezione, è Luigi Castelletti, 57 anni, avvocato, ex presidente di Veronafiere e vicepresidente vicario di Unicredit. Sulla sua lista civica hanno deciso di convergere il Fli, che proprio sabato scorso ha eletto in città il coordinatore veneto, alla presenza del presidente Gianfranco Fini e del suo vice Italo Bocchino, l'Udc ma soprattutto il Pdl, pronto a dare battaglia all'ex alleato di governo. Il diretto interessato cerca di abbassare i toni della posta nazionale in gioco: «Non sono il Monti di Verona - si schermisce - solo un tecnico». Che il nome di Castelletti, già in lizza cinque anni fa per le amministrative e bruciato misteriosamente all'ultimo momento, rappresenti per il partito di Berlusconi una sorta di riscatto dopo anni di bocconi amari ingoiati in ragione del «matrimonio» con il senatur, è l'ex ministro azzurro e governatore veneto Giancarlo Galan ad ammetterlo. «Abbiamo fatto tutto per la Lega - accusa - Rinunciato alle nostre battaglie, concesso tutto quello che si doveva concedere in sede governativa, regalato la Regione del Veneto». Ora che il Carroccio ha deciso di scrollarsi di dosso l'ex alleato e di puntare alla vittoria solitaria, l'alleanza resta pragmaticamente l'unica strada, numeri alla mano, per sfidare Tosi, ancora alle prese con le polemiche interne sulla lista con il suo nome, bollate come «un comportamento da vecchia politica». «La cosa di cui spero oggi si prenda atto è che la politica di genuflessione, di concessione sempre e perenne alla Lega - ripete Galan - ci ha portato ad essere alla fine allontanati dal Carroccio e nella stragrande maggioranza dei casi in difficoltà con gli altri potenziali alleati. È stata fatta una politica di isolamento. Spero che oggi si capisca che una politica rivolta soltanto alle cure e ai fidanzamenti con un partito possono portare alla solitudine». La lezione dei professori non poteva alla fine non tradursi, anche a livello locale, in nuove riaggregazioni a centrodestra. Ne è convinto il coordinatore veneto e parlamentare dell'Udc Antonio De Poli. Con la candidatura di Castelletti a Verona, spiega, «si sta ricostruendo un'ampia "area Monti" che con idee, progetti e programmi vuole governare la città». Opposta a Galan, però, la valutazione sui motivi dell'alleanza. «Non vogliamo unirci per essere contro qualcuno, in questo caso Tosi - assicura l'Udc - ma per i veronesi, per dare una alternativa seria alla città».

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