Camusso: attenzione al rischio tensioni
La Cgil è impegnata al confronto per il mercato del lavoro. Ma avverte: c'é il rischio di tensioni sociali prolungate, che non sarebbero nell'interesse del paese, se il governo è a caccia di licenziamenti più facili. La leader della Cgil, Susanna Camusso, a New York per partecipare alla Commissione sullo Status delle Donne, non dimentica i problemi italiani, in vista anche della convocazione per lunedì del tavolo sulla riforma del mercato del lavoro. E guarda alla manifestazione della Fiom, durante la quale l'intervento del segretario confederale della Cgil, Vincenzo Scudiere, è stato accolto anche con fischi. "Siamo impegnati al confronto" ma "se il governo non intende affrontare la risoluzione" dei temi degli ammortizzatori sociali e della precarietà ed "é in cerca dello scalpo dei licenziamenti più facili, la risposta non è in una fiammata ma bisogna immaginarsi una tensione sociale di lungo periodo, che non è oggi nell'interesse del paese", afferma Camusso, sottolineando che "é difficile dire se si è ottimisti o pessimisti" sulle trattative con il governo: "usiamo la categoria dell'ottimismo di volontà, cioé della convinzione che sarebbe necessario dare delle risposte e dare delle risposte positive". "Allargare la copertura degli ammortizzatori sociali è il nostro obiettivo ma senza risorse non è realizzabile". Proprio gli ammortizzatori sono - secondo la Camusso - uno dei temi che hanno incentivato la manifestazione della Fiom. Manifestazione che mostra "una priorità evidente, quando il più grande gruppo di metalmeccanici del nostro paese viene tenuto fuori. Il problema è quello della democrazia e del contratto nazionale di lavoro da rinnovare. Con l'aggravante determinata dalle incertezze sul piano industriale" della Fiat. Camusso sottolinea come "chi sta qui" negli Stati Uniti "conosce bene i messaggi che vengono regolarmente dati dalla Fiat. A incentivare la manifestazione è stato il tema degli ammortizzatori sociali e non di licenziamenti più facili, con buona pace di coloro che invece li vedono come una ricetta per far crescere il lavoro". "Il messaggio che deve arrivare, e credo sia arrivato al governo - continua ancora - è che noi siamo impegnati nel confronto sul mercato del lavoro, anche per quanto riguarda gli elementi di cambiamento. Allargare la copertura degli ammortizzatori sociali è il nostro obiettivo". Altra priorità per il leader della Cgil è ridurre la precarietà: "in ragione dell'interesse del paese non si può pensare che si cancellino i diritti dei lavoratori. E quindi bisogna ricostruire un nuovo equilibrio, che è quello che faccia diventare la tutela della precarietà un interesse generale". "Non è riproducibile un modello come quello utilizzato per le pensioni, con il quale si toglie a chi ha, e non si da nulla a chi verrà", spiega sottolineando chiaramente di non considerare conclusa la partita delle pensioni".