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Gasparri: «Ora rilanciare l'offensiva per la verità»

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«DaPalermo alcuni settori della magistratura hanno cercato di condizionare la scrittura della storia italiana introducendo elementi non veri. La trattativa Stato-mafia è attribuibile alla fase '92-'93, quando al vertice delle istituzioni c'erano Ciampi, Scalfaro, Mancino, Conso ed altri. È stato sotto il loro comando - prosegue il capogruppo Pdl al Senato - che sono stati cancellati centinaia di provvedimenti sul carcere duro, il 41bis. Lo vado denunciando da mesi e mesi. Questi sono stati i protagonisti della resa dello Stato alla mafia, mentre uomini come Mori e Subranni ed altri esponenti dell'Arma hanno condotto una lotta senza quartiere alla criminalità. Insultarli o processarli è un affronto a chi ha garantito la sicurezza dei cittadini». «Dobbiamo anche riprendere la questione dell'inchiesta di Borsellino sulla mafia e appalti, che fu archiviata nell'estate del '92 un mese dopo la sua uccisione. Chi ha voluto questa archiviazione? C'erano settori della procura di Palermo - prosegue - accusati di aver fatto circolare notizie su inchieste riservatissime. Da allora i carabinieri sono entrati nel mirino della Procura di Palermo, chiamata in causa anche per la incredibile gestione del pentito Di Maggio, lasciato libero in Sicilia di uccidere i suoi avversari mentre era considerato un presunto collaboratore dello Stato». «Bisogna far luce su tutte queste vicende - dice ancora Gasparri - ed anche sul comportamento di Ingroia, che ha fatto di Ciancimino Junior un'icona antimafia mentre la magistratura di Caltanissetta conferma i nostri giudizi su questo incredibile personaggio. Perché Santoro lo ha portato in televisione in diretta avallando le sue bugie? Perché dopo tanto tempo dalla scoperta del tritolo nella sua abitazione non si è ancora celebrato nei confronti di Ciancimino Junior il processo per direttissima?». «Depistaggi, inerzie, resa dello Stato alla criminalità: tutte vicende - conclude - che hanno dei responsabili ben precisi, nei confronti dei quali rilanceremo la nostra offensiva di verità. Nel frattempo si processava inutilmente Dell'Utri, la cui condanna in appello è stata letteralmente tritata dalla Corte di Cassazione. C'è insomma chi ha inventato, a scopi evidentemente politici, una storia senza fondamenta e ne ha occultata una vera. Noi saremo implacabili nel dire chi sono stati i buoni e i cattivi in questa drammatica pagina della storia italiana».

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