Tosi balla da solo e lancia la sua campagna senza il simbolo del movimento nordista
Ilmessaggio è chiaro: «Flavio Tosi, il nostro sindaco». Non un simbolo di partito, non un simbolo di lista civica, solo uno slogan che incornicia la citta stilizzata di Verona rigorosamente tracciata con i colori tipici degli scaligeri, il giallo e il blu. In altre parole, Flavio Tosi, consapevole di aver buona parte del movimento contro per via della lista civica con il suo nome, ha raggirato l'ostacolo improntando l'avvio di campagna elettorale sulla propria persona. Ma non solo il primo cittadino si è preparato i manifesti, anche nel Pdl veronese è iniziata la guerra: un gruppo di sei consiglieri e assessori pidiellini vicini all'ex-coordinatore Massimo Giorgetti, tutti ex-aennini come quest'ultimo, o seguaci di Aldo Brancher, l'ex-sottosegretario forzista, hanno affisso grandi manifesti con i loro nomi, insieme al simbolo del partito e lo slogan «Noi per Verona», quasi a voler insinuare che altri, anche all'interno dello stesso Pdl, non lo siano affatto. Una trovata ha fatto letteralmente uscire dai gangheri il neosegretario cittadino Davide Bendinelli. Ale.Ber.