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Pdl nel caos. Prima indice le primarie poi le annulla

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L'AQUILA L'incapacità di scegliere ha portato all'impossibilità di decidere. La linea di Alfano di scegliere il candidato del Pdl attraverso le primarie si è schiantato all'Aquila. Per ritrovare il Pdl bisogna cercare nelle macerie del terremoto. Non quello del 6 aprile che ha devastato la città ma quello politico che si è consumato in queste ultime ore. L'astio dell'assessore regionale Gianfranco Giuliante verso il vicepresidente vicario della regione, Giorgio De Matteis, esponente dell'Mpa e benvoluto dal governatore Chiodi (che però non è aquilano) aveva messo in piedi veti e controveti. E per far fuori De Matteis, attraverso il nuovo coordinatore provinciale, Alfonso Magliocco, il Pdl ha detto che chi voleva candidarsi, De Matteis compreso, doveva passare attraverso le primarie. Seguendo la regola di Alfano. Tutto troppo semplice, sembrerebbe. Invece non è stato così. Ieri scadeva il termine ultimo per la presentazione delle candidature. Il primo a mettersi in fila Luigi D'Eramo, uomo di Storace, in rappresentanza de La Destra. L'ex sindaco Enzo Lombardi a poche ore dalla scadenza si è chiamato fuori non solo dalle primarie ma dal Pdl, accusando i metodi di gestione. Dopo che Lombardi ha stracciato la tessera al Pdl, per contrastare D'Eramo, è rimasto solo un altro candidato, Pierluigi Properzi, sostenuto però da un movimento civico.Troppo poco per i vertici del partito, con il rischio che il candidato de La Destra ribaltasse gli equilibri. Le ultime convulse ore hanno visto quindi il vano tentativo di convincere D'Eramo a ritirare la sua candidatura. Proposta che ha fatto infuriare anche Francesco Storace che sul suo profilo facebook ha scritto: «A L'Aquila il Pdl vuole annullare le primarie perché ha scoperto che il candidato che vogliono loro ha il doppio degli anni ma la metà dei voti di quello nostro, Luigi d'Eramo. A D'Eramo ho detto di andare avanti». Ma per bruciare la candidatura di D'Eramo, nel corso della giornata, è arrivata anche la rinuncia di Properzi, ufficialmente perché «negativamente sorpreso da un clima da caccia alle streghe e attacchi fuori luogo ai quali ha opposto una nuova ipotesi di percorso atta a superare questo clima e riaggregare il centrodestra». Così Giuliante cercherà di aggirare tutto e tutti proponendo Properzi senza primarie. D'Eramo sarà costretto a candidarsi per fatti suoi. Una figura di quelle che sarà difficile dimenticare e che potrà avere ripercussioni negative sul voto degli aquilani, che avranno possibilità di scegliere, al di là della ricandidatura del sindaco uscente Massimo Cialente, anche tra De Matteis, D'Eramo, i civici Vincenzo Vittorini ed Ettore Di Cesare, e Angelo Mancini per l'Idv.

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