No di Alfano, Monti annulla il vertice

Giornata di forfait. Ad aprire la serie di appuntamenti annullati è Silvio Berlusconi che, atteso di prima mattina negli studi Rai di via Teulada per registrare la puntata odierna di "Porta a Porta", decide a sorpresa e quasi all'ultimo momento di annullare la trasmissione e partire direttamente alla volta di Mosca per incontrare l'amico Vladimir Putin. Il secondo annullamento arriva all'ora di pranzo: questa volta è il segretario del Pdl, Angelino Alfano, ad annunciare, ai microfoni del Tg5, che non parteciperà al vertice convocato da ieri e in agenda per questa sera alle 19,30 con Mario Monti e gli altri due leader di partito, Pier Luigi Bersani e Pier Ferdinando Casini. Ultimo appuntamento a "saltare" è il vertice a palazzo Chigi. Appresa la notizia, viene spiegato da fonti di governo, del forfait di Alfano, il premier decide di rinviare a data da destinarsi l'incontro. Berlusconi rinuncia al salotto di Vespa A spiegare i motivi della mancata partecipazione di Berlusconi alla trasmissione di Bruno Vespa è lo stesso conduttore, in una lunga nota: "Silvio Berlusconi è rimasto vittima della par condicio". Il giornalista ricorda che "l'ex presidente del Consiglio mi ha spiegato che, dopo le polemiche dei giorni scorsi sul ruolo di Alfano, una sua presenza in trasmissione e negli spot che l'annunciavano in parallelo con il segretario del Pd avrebbe creato sgradevoli equivoci sulla leadership operativa del Pdl". Pronto il commento di Bersani su twitter: "Vespa si tolga dall'imbarazzo, inviti sia Berlusconi che Angelino Alfano. Il 21 dovrei essere ospite di Porta a Porta: cedo il mio posto". Pdl protesta, Monti annulla il vertice Terminata la "querelle" su Porta a Porta, catalizza l'attenzione l'annuncio fatto da Alfano al Tg5: "Non parteciperò al vertice con Monti questa sera". Il motivo è subito spiegato: "Non ci andrò perché mi pare di capire si voglia parlare di Rai e giustizia". E aggiunge: "Se lì mi devo incontrare per soddisfare sete di poltrone Rai o per far avvicinare Bersani con Vendola e Di Pietro sui temi della giustizia, sarebbe solo un teatrino della politica a cui mi sottraggo". Bersani giudica "incredibile" l'atteggiamento di Alfano. Un "attrito" in seno alla maggioranza che sostiene il governo che convince Monti a rinviare il vertice serale: da palazzo Chigi, infatti, viene spiegato che quando il premier ha appreso che Alfano non intendeva partecipare all'incontro di lavoro, per sopravvenuti problemi nella maggioranza, Monti ha deciso di rimandare il tutto.  Riccardi a Severino: strumentale il no al vertice "Hai visto cos'è successo oggi...?". Così il ministro della Giustizia Paolo Severino, poco prima dell'inizio della cerimonia di inaugurazione della mostra "Stato e Chiesa dal Risorgimento ai nostri giorni a 150 anni dall'Unità d'Italia e dalla fondazione dell'Osservatore Romano", a Palazzo Giustiniani, parlando privatamente con il ministro della Cooperazione Internazionale Andrea Riccardi, davanti al ministro della Salute Renato Balduzzi. Il riferimento della Severino, che parlava a voce alta, è alla vicenda che ha portato all'annullamento del vertice di stasera tra il premier Mario Monti e i segretari di Pdl, Pd e Udc, Angelino Alfano, Pier Luigi Bersani e Pierferdinando Casini. Riccardi le ha risposto: "Alfano voleva solo creare il caso. Vogliono solo strumentalizzare, ed è la cosa che mi fa più schifo della politica, ma quei tempi sono finiti. Loro hanno grossi problemi nel trovare l'accordo sulla legge elettorale". Pdl: Riccardi smentisca o si dimetta Il Pdl si lancia contro il ministro per la Cooperazione e l'Integrazione Andrea Riccardi che, in un colloquio con la Guardasigilli Paola Severino e il ministro della Salute Renato Balduzzi, si sarebbe lasciato andare dichiarandosi "schifato" per le ragioni tutte politiche del rifiuto di Angelino Alfano a partecipare al vertice di maggioranza a Palazzo Chigi convocato da Monti. Rifiuto che ne ha poi determinato l'annullamento. "Riccardi smentisca le parole inaccettabili attribuitegli o si dimetta", ha scritto su Twitter il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri. "Mi auguro - ha fatto eco la vicepresidente dei deputati del Pdl, Jole Santelli - che il ministro Riccardi abbia la sensibilità di rassegnare con immediatezza le dimissioni e che il presidente Monti ed il presidente Napolitano le accettino. Le parole del ministro Riccardi sono vergognose, mostrano un astio evidente nei confronti del segretario di un partito e di un partito il pdl che è azionista di riferimento di questo governo. Le parole di Riccardi mettono in grave imbarazzo Monti, il Governo e lo stesso Presidente della Repubblica che lo ha nominato". "Trovo allarmante - ha aggiunto il Vicecapogruppo Pdl alla Camera Maurizio Bianconi - il colloquio tra il ministro per la cooperazione, Andrea Riccardi, il ministro della Giustizia, Paola Severino, e quello della Sanità Renato Balduzzi. Mi preme ribadire che Angelino Alfano si è comportato da vero segretario di un grande partito. E che le dietrologie del ministro Riccardi ne definiscono capacità, personalità e interessi rappresentati. Se gli fa tanto schifo la politica si dimettesse pure, non sa quanto schifo fa a molti di noi essere costretti a votargli la fiducia. Nessun bravo italiano ne sentirà la mancanza".