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Si ricontano le schede. Ancora niente di ufficiale

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Non solo fa scricchiolare la coalizione di centrosinistra, ma la sconfitta della Borsellino, oltre a dare il colpo letale al Pd, squarciandolo in due pezzi, scatena pure un terremoto in casa Di Pietro. L'europarlamentare Sonia Alfano (Idv): «Mi auguro che il mio partito apra una riflessione». Si continua a respirare aria pesante nel capoluogo siciliano nel day after di Ferrandelli. Ancora nessun dato e vincitore sono stati proclamati ufficialmente. L'intera giornata è stata caratterizzata dalla conta e riconta dei voti di cui circa 100 rimangono ancora sotto la lente di ingrandimento. Rita Borsellino aveva annunciato una conferenza stampa, poi annullata. In sostanza, brogli e tradimenti tengono banco. Poi i veleni: «La vittoria di Ferrandelli legittima l'accordo di potere che Lombardo, ha stipulato con l'ala consociativa del Pd», tuona Claudio Fava di Sel. Insomma, mai come in questa occasione le parole di Bersani sono risultate profetiche: «Le primarie non sono una cena di gala». Intanto, proprio sul fronte Pd siamo alla resa dei conti. L'ala vincente Cracolici-Lumia chiede la testa del segretario regionale, Giuseppe Lupo. «Il segretario tragga le dovute conseguenze», sentenzia Antonello Cracolici. E minaccia: «Domenica è convocata l'assemblea regionale del partito per discutere la mozione di sfiducia presentata a prescindere dalle primarie, speriamo che non si svolga e che prima accada qualcosa». Come dire o il pupillo di Bersani si dimette prima o lo cacceremo in sede di parlamentino. Ma ora si cerca di indossare i panni della saggezza per salvare il salvabile. Vinti e vincitori tentano di far quadrato attorno a Ferrandelli. Lo stesso Bersani rassicura che «il centrosinistra sosterrà il candidato vincente». «Sarà una guerra» per dirla con Cracolici. E c'è da crederci. E non tanto per la competizione elettorale tra i due schieramenti, ma soprattutto per un ulteriore scontro interno al Pd tra l'ala lombardiana (Cracolici-Lumia) e i vertici regionali e nazionali del partito di Bersani. Se a ciò si aggiunge che, secondo alcuni boatos, Orlando starebbe per scendere personalmente in campo contro Ferrandelli, "guerra" è la parola giusta. Intanto, Ferrandelli ha già fatto la prima conferenza stampa. L'apertura non è stata certo positiva, avendo annunciato che ancora non aveva ricevuto congratulazioni né da parte dei concorrenti, né dai vertici dei partiti che lo hanno sostenuto. Un fatto è certo: a Palermo è partita la campagna elettorale per la poltrona a sindaco. Tra poche ore il Pdl farà scendere in campo il presidente del parlamento siciliano, Francesco Cascio. E così anche il partito di Alfano avrà sciolto la riserva. La partita è appena iniziata.

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