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Quintieri: si fanno più operazioni, è possibile ridurre le spese

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Piuttostova migliorata la selezione del credito. Inoltre siccome il governo con una serie di provvedimenti ha obbligato a un maggior ricorso alla banca allora credo che sia giusto chiedere agli istituti, a fronte di una massa maggiore di operazioni, di ridurne il costo unitario». Beniamino Quintieri, economista e preside dell'Università di Tor Vergata, sostiene che «non va cavalcato il sentimento anti banche perché queste svolgono una funzione sociale e sono fondamentali per la crescita economica». Che ci sia un problema di costi elevati è innegabile. Come se ne esce? «Le banche sono imprese e devono far profitti. Ma bisogna distinguere tra profitti e rendite. I profitti sono fatti da banche efficienti che si muovono in un contesto concorrenziale e trasparente. Sono contrario ai prezzi amministrati. Se le banche non fanno profitti i costi lievitano e vengono scaricati su contribuenti e imprese. I veri problemi da affrontare sono altri». Quali? «Innanzitutto una migliore selezione del credito, maggiore capacità di aiutare imprese che esportano. Le banche dovrebbero essere più attente a valutare i progetti piuttosto che i collaterali. I Paesi che hanno mercati e finanza più sviluppati e efficienti crescono di più. Se le banche riescono a selezionare bene le imprese fanno maggiori profitti. Vanno premiati i progetti interessanti». Le banche hanno ricevuto liquidità a tassi dell'1% dalla Bce ma non ci sono segnali di un aumento del credito all'economia reale. «L'impressione generale è che le banche vogliano lucrare sfruttando il gap tra il basso costo dei prestiti ottenuti dalla Bce e gli alti tassi sul mercato. Però sarei cauto. Può darsi che ci sia un intervallo di tempo tra il prestito della Bce e l'elargizione del credito. L'auspicio è che vengano riaperti i rubinetti dei prestiti per rilanciare l'economia». Bankitalia ha sollecitato le banche a tagliare i bonus e i dividendi. «È questa la giusta direzione. Vanno diminuiti i costi interni delle banche quali le retribuzioni dell'alta dirigenza e dei manager. Poi occorre maggiore trasparenza verso la clientela e la riduzione dello spread, ancora troppo elevato, tra tassi attivi e passivi».

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