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Regioni e Comuni in azione: stop al muro contro muro

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Ilpresidente del Piemonte, Roberto Cota, ha ipotizzato ieri «misure fiscali e compensazioni per il territorio». Il presidente della Provincia di Torino, Antonio Saitta, ha caldeggiato il rilancio del piano per lo sviluppo da un miliardo e 400 milioni sul quale nel 2009 la Provincia aveva coagulato il consenso di tutti i Comuni coinvolti nell'opera. In frenata invece appare, al momento, l'idea di una marcia degli amministratori favorevoli all'alta velocità che, secondo un "Sì Tav" della prima ora come il parlamentare Pd Stefano Esposito, sarebbe «un inutile regalo» alla controparte. Oggi esponenti della politica e delle istituzioni faranno il punto sulle iniziative in un incontro convocato da Saitta, Cota, e dal sindaco di Torino, Piero Fassino, nella sede della Provincia. Ci saranno anche i parlamentari piemontesi di entrambi gli schieramenti e il presidente dell'Osservatorio sull'alta velocità, Mario Virano. Per Saitta, che ritiene le defiscalizzazioni ipotizzate da Cota «comunque utili», il piano provinciale rappresenta la risposta migliore. Per l'entità delle risorse messe in campo, che sarebbe maggiore rispetto ai benefici fiscali ottenibili da «una popolazione piccola e con un piccolo reddito», ma anche perché «le compensazioni restano legate all'idea che ci sia un danno da controbilanciare». Cota rimarca che, proprio poiché «la Val Susa esce da anni di deindustrializzazione selvaggia e la Tav deve essere un'importante occasione di sviluppo», è necessario «mettere in campo un pacchetto di compensazioni e misure di carattere fiscale». A questa idea plaudono in modo bipartisan gli esponenti politici che appoggiano la realizzazione dell'opera.

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