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La paura dei blocchi frena i turisti -30% nelle stazioni sciistiche

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Iltimore delle proteste No Tav e di altri blocchi sulle strade ha tenuto lontano molti turisti, nonostante una splendida giornata di sole e piste ancora ben innevate. Sindaci e gestori degli impianti di risalita leggono sconsolati cifre da profondo rosso che chiudono il primo sabato della «mobilitazione permanente» dei No Tav della Valle di Susa. A Bardonecchia «il calo - dice il sindaco, Roberto Borgis - è stato del 30%, con punte del 50% per alcune attività e per fortuna l'autostrada è rimasta sempre aperta, altrimenti adesso faremmo i conti con una debacle mentre invece si poteva fare il pienone». Al Colle del Sestriere, la preoccupazione è già rivolta al futuro. «Non so dire - è l'analisi di Giovani Brasso, presidente della Sestrieres spa - se il calo dei turisti sia un effetto delle proteste No Tav o della crisi. Sta di fatto che oggi (ieri ndr) abbiamo perso il 20%. Se la tendenza verrà confermata, l'anno prossimo saremo costretti a chiudere alcuni impianti e a mettere a rischio molti dei 370-380 posti di lavoro che garantiamo». Un po' meno pessimista Carlo Fogliata, presidente degli albergatori di Sestriere, Sauze di Cesana, Cesana e Pragelato (9.000 posti letto totali). «Disdette ne abbiamo avute - dice - ma in termini contenuti, per il momento. La nostra fortuna è che Sestriere si raggiunge anche dalla valle Chisone».

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