Il centrosinistra corre per il sindaco ma solo uno ha la tessera Pd
Inballo, la candidatura a sindaco di Palermo, in vista delle amministrative del 6 maggio. Quattro a contendersi la posta: Rita Borsellino, Fabrizio Ferrandelli, Antonella Monastra e Davide Faraone. Quest'ultimo è l'unico ad avere la tessera del Pd, ma non ad essere sponsorizzato dal partito di Bersani che, proprio il leader dei democratici, sta scommettendo tutto sulla sorella del magistrato ucciso dalla mafia. La scommessa è azzardata. Pier Luigi Bersani ci mette anche la faccia, avendo fatto tappa nei giorni scorsi a Palermo per mettere il sigillo finale alla sua candidata. Dal responso dei gazebo, infatti, c'è anche in gioco anche il governo Lombardo retto da una parte del Pd (Cracolici-Lumia), che proprio della Borsellino, il capogruppo al parlamento siciliano e il paladino dell'antimafia, non ne vogliono sentire parlare. Dunque, oggi sarà il giorno della verità per il centrosinistra. «Io sostengo Rita anche perché sono diverso da Raffaele Lombardo», ha chiosato meno di quarant'otto ore fa da Palermo il leader di Sel, Niki Vendola. E a mettere altro tassello alla foto di Vasto, è stato Antonio Di Pietro, in questi giorni anch'egli a Palermo, per sostenere la candidatura della Borsellino. «Penso che i candidati alle primarie rispetteranno il patto d'onore sull'esclusiva alleanza di centrosinistra, temo invece che personaggi avversari del sottobosco possano pensare di potere stabilire la nostra squadra, inquinando la consultazione», ha tuonato l'ex inquirente. Veleni e colpi bassi, dicevamo. L'ultimo quello sferrato da Ferrandelli: «Il Pid (partito di Saverio Romano, ndr) invita a votare la Borsellino alle primarie». Sembra giocare al contrattacco, Ferrandelli, che in piena campagna elettorale ha sbattuto la porta in faccia al partito di Di Pietro, e ora si ritrova sotto il mirino di quasi tutto il centrosinistra, perché da più che indiscrezioni, sembra essere sostenuto proprio dalla corrente del Pd che fa capo al duo Cracolici-Lumia che, a sua volta, è foraggiata da forze lombardiane. È la più grossa spina al fianco del partito di Bersani, Ferrandelli. Ma il vero colpo basso, Ferrandelli, l'ha sferrato alla sua convention dove hanno partecipato i Cracolici-Lumia e addirittura l'europarlamentare del partito di Di Pietro, Sonia Alfano.