Alemanno ai romani: "Denunciate il racket. Non abbiate paura"

Un altro faccia a faccia ieri tra il sindaco di Roma Gianni Alemanno e il comandante della Polizia municipale, Angelo Giuliani sull'inchiesta aperta dalla magistrautra capitolina per appurare un presunto giro di tangenti che coinvolge alcuni agenti in servizio nel Centro storico. Tre, al momento, le azioni messe in campo dal primo cittadino per gestire una vicenda comunque pesante, e per cercare una soluzione in grado di contrastare il fenomeno della corruzione. Innanzitutto il comandante Giuliani resta saldo al posto di comando. Al momento non ci sono accuse contro di lui e destituirlo oggi potrebbe apparire come un segnale di colpevolezza nei suoi confronti da parte del sindaco che, come sottolineano fonti a lui vicine, non si sostituirà ai giudici. Giuliani non si tocca. O almeno non adesso. Occorre però agire e reagire a un'inchiesta che, ricordiamo, è ancora all'inizio e potrebbe rappresentare solo la punta di un iceberg ben più profondo, in grado di coinvolgere non solo i vigili urbani ma anche professionisti e altri dipendenti comunali. Per questo Alemanno ha lanciato un messaggio forte a chi, indossando la divisa, si macchia di reati disdicevoli da una parte e ai cittadini dall'altra. «Chi sbaglia deve pagare - dice Alemanno - anzi, chiedo ai cittadini di denunciare e di non avere paura perché attraverso le loro denunce potremmo meglio individuare chi non si comporta bene». Dalle parole poi, il sindaco passa ai fatti e invoca anche la prefettura. «Di fronte a ripetute denunce giornalistiche sull'esistenza di diverse forme di racket relative alla concessione di licenze, al comportamento di pubblici ufficiali e ad altro genere di estorsione - precisa Alemanno - ho chiesto al prefetto di Roma di convocare una riunione con le associazioni dei commercianti per verificare lo stato effettivo della situazione e indicare le iniziative da intraprendere per contrastare qualsiasi fenomeno di questo tipo. Bisogna essere vicini ai commercianti e a coloro che lavorano in questo mondo, evitando ogni forma di speculazione e di accusa strumentale. Abbiamo bisogno di estrema trasparenza per evitare che qualche mela marcia possa infangare l'immagine dell'amministrazione e offendere il lavoro onesto di tanti pubblici ufficiali». Poi la decisione, concordata proprio con Giuliani, di potenziare il sistema della rotazione dei vigili urbani, unico antitodo, per ora, alla corruzione. «Bisogna fare delle rotazioni per evitare che le situazioni si possano incancrenire o incrostare nel tempo. E non solo - propone il sindaco capitolino - la rotazione non deve riguardare solo i vigili urbani ma tutti i servizi comunali che hanno a che fare col territorio. La rotazione serve a tenere svegli gli uffici e a fare in modo che ci sia sempre un rinnovamento delle funzioni e a non far mai ristagnare i ruoli». Nel dettaglio poi, è lo stesso Giuliani a spiegare. «La rotazione è stata avviata nel 2011 ed è prevista dal regolamento del Corpo: l'anno scorso abbiamo rotato circa mille persone su 5.500 operativi». Curioso infine il commento del comandante del rapporto con Alemanno. «Io la stima del sindaco non l'ho mai persa, ci tengo a dirlo, indipendentemente dalle mie qualità. Io faccio il comandante del Corpo e se non avessi più la stima del sindaco farei un passo indietro». Un messaggio criptico al quale sempre Giuliani segue lapidario: «Siamo sempre sub judice del sindaco». Le denunce di commercianti "taglieggiati" continuano comunque a uscire, così come le lettere inviate al sindaco che lo mettevano al corrente della situzione. Difficile uscire solo con la rotazione degli agenti.