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Tanti blitz in varie città con un unico scopo: distruggere tutto

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Crearecaos e sfasciare tutto. Nel mirino delle felpe nere ci sono banche, centri commerciali, stazioni ferroviarie. Ma nel mirino ci sono soprattutto loro: gli sbirri, le guardie, «Acab» o come ormai vengono chiamati da tutto il movimento antagonista e anarchico «Pecorelle». La miccia è già stata accesa e l'area più dura sta per scendere in campo. Non solo in Val di Susa. L'appuntamento è per questo fine settimana e i gruppi di fuoco vogliono dare battaglia in tutte le grandi città sfruttando i giovani studenti e i loro cortei per scatenare, poi, la guerriglia e lo scontro. Sit-in e presidi sono programmati nel tam tam della rete a Bologna, Torino, Firenze, Genova, Palermo e Roma. Ma anche nel Veneto, in Campania e in Puglia ci si sta mobilitando per «solidarizzare» con i No Tav della Val di Susa. Già ieri la mobilitazione ha interessato tutta Italia. Ma è per il fine settimana che si rischia l'innalzamento del livello di scontro. I messaggi e le istruzioni non passano più per la Rete o per i telefoni cellulari. È un passaparola che evita i controlli delle forze dell'ordine. C'è voglia di battaglia e di «corpo a corpo». E l'arena potrebbe essere la Val di Susa, ma anche Roma. Domani, sabato, infatti è prevista nella Capitale una manifestazione della Destra di Storace contro il governo Monti e i fans dei No Tav vorrebbero approfittarne per scatenare il caos. La strategia è la stessa. Presidi improvvisati in varie zone delle città per dividere le forze dell'ordine e blitz più agguerriti lungo le strade principali e le stazioni scatenando confusione nel sabato di passeggio e shopping. Lo slogan è «Blocchiamo tutto. Siamo tutti No Tav». L'armamentario a disposizione è fatto di razzi illuminanti e bombe carta. Fionde e biglie per i frombolieri che dovranno spaccare scudi e caschi degli agenti. In linea con quel «ribellismo distruttivo» come lo hanno definito nella loro Relazione annuale i servizi segreti. A infoltire le formazioni antagoniste i gruppi più violenti della galassia del tifo ultras. E domenica a Roma si gioca anche il derby. Un altro fronte, per altro già aperto due giorni fa appena diffusasi la notizia del ferimento di Abbà, è quello della «conflittualità virtuale» con il rircorso di azioni di intimidazione e disturbo con incursione nei siti internet istituzionali e immissione di virus per bloccare i sistemi telematici. Le componenti movimentiste più violente potrebbero sfruttare, come hanno messo in guardia gli 007, le proteste contro le nuove discariche nell'area romana creando focolai di tensione e facendole degerare in manifestazioni violente.

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