Oltre 250 punti di spread sul bund tedesco «recuperati» in 106 giorni.
Eincassa non solo i complimenti di Herman Van Rompuy, riconfermato alla guida del Consiglio europeo. Ma anche e soprattutto quelli della cancelliera tedesca Angela Merkel con la quale, alla fine, il Professore riesce a fare quel «bilaterale» saltato dieci giorni fa a Roma per le dimissioni del presidente tedesco Christian Wulff. Un colloquio durato una ventina di minuti – cui presto seguirà anche la data del prossimo vertice a "due" nella capitale italiana – che segna una nuova fase. Almeno secondo quanto riferisce chi a quell'incontro c'è stato. E può anche essere letto come un reciproco onore delle armi. La Merkel si complimenta per tassi e spread in calo, riconoscendo all'Italia che la «ricetta» di Roma ha funzionato. E Monti si congratula con «frau» Angela per il raggiungimento del «Fiscal Compact», fortemente voluto da Berlino e dalla sua linea del rigore, che oggi sarà ufficialmente firmato dai 25. E, insieme, parlano del piatto forte di ieri a Bruxelles: la crescita ed il rafforzamento della competitività. Un cavallo di battaglia del Professore tra i firmatari e co-promotori di quella lettera a 12 (dove però manca la firma proprio di Berlino oltre che di Parigi) inviata ai vertici Ue i cui contenuti dovrebbero essere recepiti – secondo le anticipazioni della bozza dei giorni scorsi – nelle conclusioni del vertice. Ed è la stessa Merkel, da sempre strenua paladina della disciplina di bilancio, a sottolineare che il tema dei lavori di ieri e oggi verteranno sull'argomento, oltre che ovviamente sulla Grecia. Il clima è comunque cambiato, fanno sapere fonti italiane, riferendo poi di un «mood» nell'incontro Monti-Merkel che lascia trasparire che il peggio, il tempo del «dramma» e delle tensioni legate ai timori sul futuro dell'eurozona, è ormai alle spalle. Come ribadisce anche Van Rompuy che parla di «punto di svolta della crisi». E cita proprio l'Italia a cui il presidente del Consiglio Ue «invita a guardare» nel giorno in cui i tassi sono scesi sotto al 5% e lo spread è andato sotto quota 310, a 308 punti. In una due giorni di Bruxelles dove nessuno, finora, ne parla esplicitamente, aleggiano invece nuovi timori sul caso Spagna. Monti si dice ottimista sulla «positiva» conclusione del dossier Grecia, in attesa della chiusura della ristrutturazione del debito con il coinvolgimento dei privati che - se non ci saranno colpi di scena - darà il via libera agli aiuti ad Atene. Sembra invece essere rimasto nell'ombra uno degli altri nodi cui l'Italia di Mario Monti punta con insistenza: il rafforzamento dei «firewall» a cominciare dal potenziamento del futuro fondo salva stati Esm. Sulla questione si presumeva potesse esserci un pressing del Professore sulla Merkel che – nonostante nuovi segnali di apertura lanciati ieri dalle colonne dello Zaitung – sta prendendo tempo. Tanto che il previsto Eurosummit che si doveva occupare oggi della questione è saltato. Ma secondo quanto raccolto a Justus Lipsius, sede del Vertice, l'argomento non sarebbe stato affrontato nel tete a tete tra il premier e la cancelliera.