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Lo spread cala ancora verso quota 300 punti

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Ildifferenziale tra i titoli benchmark di Italia e Germania si restringe dunque di oltre 28 punti rispetto a mercoledì e si avvicina alla soglia dei 300 punti, sfiorati con un minimo a 303 punti base. La forbice è ai minimi dal 1° settembre scorso. Il rendimento dei titoli a 10 anni italiani ha invece sfondato al ribasso quota 5%, chiudendo al 4,95%. A un passo anche il sorpasso sui bonos: il differenziale tra Italia e Spagna, che a inizio anno era di quasi 200 punti, si è ridotto ieri ad appena 8 punti base. Dietro al crollo del differenziale di rendimento italiano, c'è la maxi-asta della Bce e le indiscrezioni, diffuse sulla stampa tedesca, di un ammorbidimento della Merkel sull'ipotesi di un aumento delle risorse a disposizione dell'Esm, il fondo salva-Stati permanente della Ue. Il progressivo miglioramento dello spread tra titoli di Stato italiani e degli altri Paesi europei, ha fatto bene alla Borsa di Milano, di gran lunga la migliore di giornata tra i mercati finanziari del Vecchio Continente. Piazza Affari ha chiuso con un rialzo finale di quasi tre punti percentuali (Ftse Mib +2,93%, All Share +2,68%) e con i titoli bancari sugli scudi. Banco popolare ha segnato un rialzo finale del 10%, Ubi, Unicredit e Mps quasi del 6%, Intesa SanPaolo di quattro punti e mezzo, Unicredit +5,79%. In rialzo anche fiat (+4,88%), che ha beneficiato dei dati comunicati da Chrysler. Gli altri mercati finanziari hanno segnato aumenti attorno al punto percentuale, sostenuti anche dalla prima parte di seduta positiva di Wall street, che ha guardato più ai dati economici Usa (specie alle richieste di disoccupazione leggermente inferiori alle attese) che alle parole del presidente della Fed, Ben Bernanke, secondo il quale è «insostenibile» la traiettoria di bilancio Usa. A creare un climo positivo per i mercati sono stati anche i segnali arrivati dall'Eurogruppo. Il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, ha fatto sapere che una decisione finale sulla Grecia verrà presa in teleconferenza il prossimo 9 marzo. Il suo omologo greco, Evangelos Venizelos, ha comunicato di aver firmato l'accordo di swap del debito con i creditori privati, per il quale si aspetta un'alta partecipazione. L.D.P.

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