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Il governo boccia il Lazio: illegittimi aumenti di benzina e bollo auto

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Èquesta l'ultima «sorpresa» del governo Monti nei confronti della Regione Lazio. Il 24 febbraio infatti il Consiglio dei ministri ha impugnato l'aumento delle accise sulla benzina (2,6 centesimi) e del bollo auto (10 per cento) stabilito dalla finanziaria regionale di dicembre e in vigore dal primo gennaio. La decisione finale spetterà ora alla Corte Costituzionale. Ma i margini sono tuttavia ristrettissimi. «Allo stato attuale sono ancora vigenti le disposizioni che sospendono il potere delle Regioni e degli enti locali di deliberare aumenti dei tributi, delle addizionali, delle aliquote, ovvero delle maggiorazioni di aliquote di tributi ad essi attribuiti con legge dello stato - si legge nell'impugnativa - resta confermata per il triennio 2009/2011 ovvero sino all'attuazione del federalismo fiscale, se precedente all'anno 2011». Ancora, «il potere di imporre un nuovo tributo contrasta con le norme statali finalizzate a un riequilibrio finanziario complessivo, in assenza delle motivazioni richieste dalla legge statale per consentire aumenti o nuove forme di imposizione. La ratio di tali norme statali - prosegue il testo - riposa, infatti, nel contenimento della pressione fiscale nel vigente sistema tributario». L'assessore al Bilancio, Stefano Cetica, tuttavia rassicura: «non ci saranno contraccolpi». A una prima lettura infatti sembra che nella stessa seduta del Consiglio dei ministri sia stato approvato un decreto sul federalismo attraverso il quale tali aumenti resteranno in vigore. I cittadini continueranno a pagare dunque. Ma cosa fare di quei circa 16 milioni di euro incassati già dalla Regione in questi due mesi in cui i cittadini del Lazio hanno pagato aumenti decisi, secondo il Consiglio dei ministri, in modo illegale? E se l'opposizione gongola di fronte all'ennesima "gaffe" della giunta Polverini già messa a dura prova dalla bufera scoppiata sulla Sanità e dall'apertura di un'inchiesta sulla questione rifiuti, i cittadini stanno già facendo i conti. Se la Consulta confermerà il parere (dettagliatissimo) del Consiglio dei ministri, occorrerà valutare le modalità di restituzione della somma aggiuntiva non dovuta, almeno per il bollo auto. Per quanto riguarda l'accise sulla benzina, invece, si tratterebbe di una missione praticamente impossibile.

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