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Via libera alla separazione di Snam Rete Gas da Eni

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Ma- ha detto espressamente - non sono venuto per trattare altre materie. Il provvedimento, come stabilito dai capigruppo di Palazzo Madama, approderà in aula domani mattina. Nella tarda serata di ieri, la Commissione ha approvato l'articolo del decreto che prevede la separazione proprietaria di Snam Rete Gas dall'Eni. La Commissione ha anche approvato l'articolo sulle società di professionisti con capitale e la riforma dei Servizi pubblici locali che prevede gare obbligatorie per affidamenti oltre i 200.000 euro. Il testo licenziato è riformulato rispetto al decreto, il quale prevedeva per Eni un tetto del 20% alla sua partecipazione al capitale di Snam. Entro maggio 2012 un decreto del presidente del Consiglio stabilirà le modalità per avviare la separazione societaria che si dovrà concludere entro 18 mesi. Per quanto riguarda le società di capitale tra professionisti è stato stabilito che i due terzi dei partecipanti dovranno essere comunque iscritti ai rispettivi ordini professionali, e che tutti saranno tenuti al segreto professionale. Non sono tuttavia stati sciolti tre nodi fondamentali che saranno affrontati stamattina, secondo quanto riferiscono i relatori, Filippo Bubbico (Pd) e Simona Vicari. Tali punti sono i farmaci, i taxi e la tesoreria unica per Regioni ed enti locali. Ma i giochi sono ancora aperti: ci sarà infatti il passaggio in Aula, con maxi-emendamento e possibile fiducia e poi il nuovo esame a Montecitorio che potrebbe riservare sorprese. Sulle farmacie, l'obiettivo del governo è di arrivare all'apertura di 5mila nuovi esercizi. Il testo originario del decreto prevede che la soglia per l'apertura di nuove farmacie sia fissata a una ogni 3.000 abitanti. Il Pdl, che inizialmente chiedeva di arrivare a 3.800, punterebbe a fermarsi a 3.500, mentre una proposta di mediazione del governo fissava il nuovo paletto a 3.300 ma sul punto ancora non si è trovato un accordo. In arrivo anche modifiche per le norme sui taxi con più poteri per l'Autorità dei trasporti. Nella versione uscita da Palazzo Chigi l'assegnazione delle licenze era di competenza dell'Authority, mentre nella proposta di modifica passerebbe ai comuni. Una mediazione, emersa nei giorni scorsi, lascerebbe ai comuni le decisioni in materia di licenze, rendendo però vincolante il parere dell'Authority. Intanto il Veneto ha diffidato il proprio tesoriere, Unicredit Banca, a trasferire le risorse della Regione alla tesoreria unica nazionale.

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